Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, inizia oggi una visita di due giorni a Bamako, in Mali, durante la quale incontrerà gli esponenti del governo di transizione. Quella del titolare del Quai d’Orsay è la prima visita di un rappresentante francese nel Paese del Sahel dopo il colpo di Stato dello scorso 18 agosto e la liberazione dell’ostaggio Sophie Petronin, la cooperante francese rilasciata a inizio ottobre insieme ad altri ostaggi fra cui gli italiani padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio. « Osservo che le nuove autorità hanno rinnovato il loro impegno nella forza congiunta del G5 Sahel, il loro sostegno alla presenza di Barkhane e che l’esercito maliano ha continuato la lotta durante questo periodo », ha detto il ministro ieri intervenendo davanti alla Commissione degli Affari esteri del Senato. È importante che si arrivi rispetti e si arrivi alla conclusione del processo di Algeri, cosa che non è mai stata veramente fatta », ha continuato Le Drian, sottolineando la necessità di mettere in atto misure di « Ddr » (disarmo, demilitarizzazione e reinserimento) e di « misure di decentralizzazione ». In questo quadro il ministro ha annunciato una « azione comune » con il suo omologo algerino, Sabri Boukadoum. Dopo Bamako, il capo della diplomazia francese si recherà in Niger il 25 ottobre e in Burkina Faso il giorno seguente. (Agenzia Nova)