Venti membri delle forze spaziali USA sono stati dispiegati in Qatar presso la base di al-Udeid. Si tratta della prima operazione simile all’estero, il che ha sollevato diversi interrogativi. Secondo il quotidiano al-Arab, tale primo dispiegamento oltreoceano ha, però, sollevato diversi interrogativi sul reale obiettivo della mossa statunitense. In particolare, ci si chiede se le forze spaziali mireranno semplicemente a salvaguardare gli interessi USA dalla minaccia iraniana, o creeranno le condizioni per avviare una corsa agli armamenti al di fuori dei confini terrestri. In realtà, spiega al-Arab, il deserto arabo ha già assistito a quella che gli esperti militari hanno nominato la prima «guerra spaziale» nel mondo, con riferimento all’operazione «Desert storm» del 1991, che ha visto l’intervento delle truppe terrestri e aeree statunitensi per espellere le forze irachene dal Kuwait. In tale occasione, l’esercito USA, per la prima volta, fece affidamento sulle coordinate GPS per informare le truppe della loro ubicazione nel deserto. Oggi, Washington ha davanti a sé nuove sfide da affrontare, poste dal programma missilistico e sul nucleare iraniano e dalla presenza di satelliti pericolosi che devono essere bloccati. Questa è l’idea espressa dal direttore delle forze spaziali ad Udeid, il colonnello Todd Benson, secondo cui è necessario prepararsi per difendersi da Paesi che sembrano essere sempre più aggressivi nello spazio.