(Roma, 19 dicembre 2025). «In un momento di sfollamenti senza precedenti e di forte pressione sulle risorse umanitarie, adempiere al mandato dell’Unhcr richiede una rinnovata attenzione all’impatto, alla responsabilità e all’efficienza»
L’ex presidente dell’Iraq Barham Salih si è detto “onorato” di essere stato eletto prossimo Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). In un messaggio pubblicato su X dopo l’annuncio ufficiale della nomina, arrivata a seguito della raccomandazione del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, Salih ha sottolineato di sapere in prima persona, in qualità di ex rifugiato, “come protezione e opportunità possano cambiare il corso di una vita”.
“Questa esperienza mi aiuterà a sviluppare un approccio di leadership fondato su empatia, pragmatismo e un impegno di principio nei confronti del diritto internazionale. La mia principale responsabilità sarà nei confronti dei rifugiati e di tutti coloro che sono costretti a fuggire: tutelare i loro diritti e la loro dignità e promuovere soluzioni durature affinché lo sfollamento rimanga una situazione temporanea, e non un destino permanente”, ha scritto Saleh. In un momento di sfollamenti senza precedenti e di forte pressione sulle risorse umanitarie, ha aggiunto, “adempiere al mandato dell’Unhcr richiede una rinnovata attenzione all’impatto, alla responsabilità e all’efficienza”. Secondo l’ex presidente iracheno, deve essere una “responsabilità condivisa”.
Saleh ha spiegato che l’Unhcr “si baserà sulle importanti riforme intraprese negli ultimi anni per rafforzare l’efficacia operativa e il rapporto qualità-prezzo”. “Collaborerò con gli Stati membri e i partner dei settori pubblico, privato e filantropico per mobilitare le capacità, le risorse e la volontà collettiva necessarie per raggiungere i più bisognosi”, ha aggiunto.
L’ex presidente iracheno, 65 anni, succederà a Filippo Grandi – il cui secondo mandato quinquennale terminerà il 31 dicembre – diventando il primo non occidentale a guidare l’agenzia Onu da circa mezzo secolo. “Sono grato al segretario generale, Antonio Guterres, e all’Assemblea generale per la fiducia accordatami, nonché all’Alto commissario Filippo Grandi per la sua leadership instancabile e basata sui principi in un periodo di straordinaria sfida globale. Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con il personale dedicato dell’Unhcr, gli Stati, i partner, le comunità ospitanti e, soprattutto, con gli stessi rifugiati, per promuovere la protezione e soluzioni durature adatte sia alle promesse che ai pericoli del XXI secolo”, ha affermato Saleh.