La guerra corsara e asimmetrica condotta dal braccio armato dei servizi segreti ucraini è tornata a infiammare le acque del Mar Nero, colpendo due petroliere identificate come vettori della Flotta fantasma che Mosca per continuare a esportare petrolio aggirando le (fino ad ora) fallibili sanzioni imposte dall’Occidente.
Gli attacchi sono stati condotti e rivendicati da una sezione del controspionaggio ucraino che impiega gli stessi metodi del GUR, già noto per l’utilizzo di droni navali come “barchini esplosivi” secondo la tattica dei vecchi MTM, il Motoscafo Turismo Modificato usato nel secondo conflitto mondiale dagli incursori della Regia Marina italiana. Contestualmente, al largo delle coste africane, un’altra petroliera associata la traffico di petrolio russo è stata sabotato attraverso la posa di mine limpet su entrambi i lati dello scafo.