(Roma, 24 novembre 2025). La «Perla Nera» nei cieli del Baltico: gli intercettori italiani hanno individuato un rarissimo addestratore russo che viene impiegato dai piloti dei bombardieri strategici di Mosca
Gli Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare italiana hanno intercettato un raro velivolo delle forze aerospaziali russe: un addestratore « particolare » scortato da una coppia di caccia Su-30SM2 in volo sul Baltico. Gli Efa italiani schierati ad Ämari, decollati in scramble per identificare i velivoli, sono parte della missione Baltic Air Policing, nonché dell’operazione Eastern Sentry, anche nota come Eastern Sentinel, attivata per la deterrenza e la difesa della Nato con lo scopo di proteggere il territorio lungo il fianco orientale dell’Alleanza e « contrastare le minacce militari poste dalla Russia », in particolare per intercettare i droni che violano lo spazio aereo degli Stati membri.
L’aereo intercettato, che la Nato identifica con il nome in codice « Black Pearl », è un particolarissimo addestratore militare sviluppato sulla cellula di un business jet e utilizzato per addestrare i piloti destinati ai bombardieri strategici Tupolev Tu-22 « Backfire » e Tupolev Tu-160 « Blackjack », questi ultimi progettati appositamente per sferrare attacchi con armi nucleari. La loro missione primaria è infatti quella di volare a velocità supersonica con un carico di missili subsonici stealth Kh-102.
Secondo quanto riportato dai militari, il raro velivolo classificato come Tupolev Tu-134 “Black Pearl” è stato intercettato da una coppia di Eurofighter dell’Aeronautica Militare da Ämari, in Estonia, una delle tre repubbliche baltiche che, insieme alla Lettonia e alla Lituania, viene salvaguardata dalla missione con lo scopo di dimostrare la determinazione collettiva della Nato nel mantenere “una postura di natura difensiva, solida e compatta, a deterrenza di potenziali minacce alla sicurezza dell’area regionale di competenza”.
Quella del “Black Pearl” poteva essere una semplice missione di addestramento che si è spinta oltre lo spazio aereo russo e al limite dello spazio aereo internazionale del Baltico, dove si registrano regolarmente sconfinamenti ritenuti “azioni di disturbo” con l’obiettivo di saggiare le reazioni della Nato. Insieme alla “Perla Nera” e ai due caccia di scorta, era presente anche un aereo d’attacco Su-24 Fencer, nella versione “Maritime Reconnaissance”. L’ipotesi è che si trattasse di un partecipante collaterale alla missione di addestramento.
L’ultima intercettazione del raro velivolo russo, che funge da nave scuola per gli equipaggi dei bombardieri strategici che hanno rappresentato, insieme ai sottomarini lanciamissili, il principale timore del blocco occidentale per tutta la durata della Guerra Fredda, si era verificata nel 2020. Secondo alcune informazioni condivise dagli analisti esperti di aeronautica, il Black Pearl viene anche “utilizzato come aereo passeggeri per il trasporto di personale”.
Secondo quanto riporta The Aviationist, le coordinate nelle quali l’aereo è stato intercettato indicherebbero una possibile rotta verso l’enclave di Kaliningrad, che ospita la Flotta del Mar Baltico. Per questo, e per via della sua scorta, il Tu-134 “Black Pearl” potrebbe anche aver trasportato comandanti di alto rango. Un fatto che non può essere considerato « insolito ».
Di Davide Bartoccini. (Il Giornale)