(Roma, 09 novembre 2025). Senza mai citarne il nome il presidente federale tedesco osserva che il divieto di partito può essere «espressione della difesa della democrazia»
Frank-Walter Steinmeier, presidente federale della Germania, nel giorno in cui si commemora la caduta del Muro di Berlino tocca un tema estremamente delicato: l’eventuale messa al bando di Alternative fuer Deutschlan (Afd). È una « ultima ratio », spiega, ma lo strumento del divieto di partito è « espressione della difesa della democrazia » e il dibattito politico su questo tema va affrontato.
« Se questo sia un mezzo adeguato è una discussione politica che va affrontata e che affronteremo in Germania – prosegue -. Va verificato se ci siano i presupposti, ma non possiamo assolutamente restare con le mani in mano, finché questa questione non sia chiarita », ha continuato.
Il presidente sottolinea che « a tutela della propria integrità, la nostra Costituzione prevede la possibilità di vietare associazioni e gruppi, escludere partiti dal finanziamento statale e persino vietarli completamente qualora si oppongano in modo aggressivo e combattivo al nostro ordinamento liberale e democratico ». Prosegue poi sottolineando che « gli ostacoli giuridici per un tale divieto sono elevati e le procedure lunghe. La decisione spetta alla Corte Suprema ».
« In questi giorni – continua – i gruppi di estrema destra reagiscono istintivamente a questo tema gridando: ‘È antidemocratico!’.
A questo posso solo rispondere: avete voi stessi il potere di decidere! Attaccano la nostra Costituzione, si oppongono ad essa, vogliono un altro sistema non liberale ? La risposta della nostra Costituzione è chiara: un partito che intraprende la strada dell’aggressiva ostilità verso la Costituzione deve sempre mettere in conto la possibilità di essere vietato ».