Il movimento islamista palestinese Hamas starebbe partecipando in modo riservato, e con il consenso implicito dei mediatori arabi, alla formazione del governo tecnico che sarà incaricato di amministrare la Striscia di Gaza nel periodo postbellico, lo ha rivelato l’emittente pubblica israeliana «Kan», citando fonti politiche e di sicurezza.
Secondo le informazioni riportate, il gruppo palestinese avrebbe scelto circa la metà dei membri del nuovo esecutivo, designando figure considerate «vicine» o «simpatizzanti» dell’organizzazione, anche se non direttamente affiliate a essa. L’altra metà sarebbe stata selezionata dall’Autorità nazionale palestinese (ANP), «con la consapevolezza (e tacita accettazione) che Hamas ha avuto voce in capitolo sulla composizione del governo», scrive «Kan».
Le stesse fonti sostengono che i mediatori, in particolare l’Egitto, avrebbero presentato a Hamas la lista completa dei nomi proposti per rassicurare il movimento e ottenere il suo assenso. Un passo definito «drammatico» dall’emittente pubblica israeliana, poiché garantirebbe a Hamas una forma di influenza indiretta sulla Striscia anche dopo la fine del conflitto, «attraverso la porta di servizio».