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«Omini verdi» di Putin ai confini NATO : chi sono e perché la loro apparizione non è un buon segnale

(Roma, 17 ottobre 2025). L’apparizione degli « omini verdi » di Putin lungo una strada che attraversa brevemente il territorio russo ai confini dell’Estonia fa scattare l’allerta

Gli « omini verdi » di Putin avvistati ai confini dell’Estonia. Nel clima paranoico che continua a percepire la minaccia e considerare lo scenario peggiore – un’escalation tra la Russia e la Nato – l’avvistamento degli « omini verdi », vecchio soprannome assegnato agli Spetnaz, le forze per scopi speciali che operano sotto il controllo dei servizi segreti, come il Gru, e sono sempre “spuntati” nelle zone calde, dalla Siria alla Crimea, non può essere considerato affatto un buon presagio. Ma non bisogna farsi prendere dal panico ed enfatizzare la tensione, secondo il governo di Tallin, che pure sta già elaborando piani di evacuazione in caso di guerra.

Uniformi anonime, prive di mostrine e segni distintivi, tipico delle forze speciali russe, e il timore continuo, pressante, che anche loro « sette uomini armati in uniforme anonima » individuati in una stretta striscia di territorio russo che attraversa l’Estonia sud-orientale possano essere parte di una strategia del Cremlino per alimentare paure e divisione in Europa. La loro presenza, quella dei presunti “Little Green Men” di Mosca, è stata riportata come « breve ma preoccupante” dalle autorità estoni, che hanno preferito sbarrare la strada al confine tra il Paese baltico e il territorio russo per “evitare potenziali incidenti” in quella che la giornalista Ellie Cook ha spiegato essere un “piccolo pezzo di terra russa a forma di cuneo » che penetra l’Estonia e noto come Saatse Boot. Si tratta di circa 800 metri di strada che tagliano il territorio russo.

Le immagini diffuse dall’emittente estone Err, mostrano uomini giovani e meno giovani, armati di moderni fucili d’assalto Kalashnikov e con il volto coperto da passamontagna balaklava, nessuna insegna riconoscibile.

Le guardie di frontiera estoni hanno dichiarato: « Abbiamo osservato gruppi di uomini armati, apparentemente impegnati in attività sospette. Non si tratta di elementi delle guardie di frontiera, la situazione rappresenta una minaccia”. Non evidente come i tre caccia russi MiG-31 che lo scorso mese hanno lambito lo spazio aereo della Nato mentre erano in volo verso l’enclave russa di Kaliningrad, ma sicuramente più inquietante, specie dopo la strana versione diffusa dai servizi segreti russi, l’Fsb che ha la possibilità di assumere il controllo di unità Spetnaz, e ha asserito che l’Ucraina intende condurre “operazioni sotto falsa bandiera” per fagocitare la Nato. I sabotaggi, secondo le fonti russe prontamente smentite dall’intelligence ucraina, verrebbero attribuiti a dei “finti Spetnaz” russi o bielorussi.

« Le notizie che suggeriscono che la situazione al confine tra Estonia e Russia si stia facendo tesa sono esagerate », ha dichiarato il Ministro degli Esteri dell’Estonia in una dichiarazione pubblicata sui canali ufficiali, aggiungendo che la Federazione Russa « sta agendo in modo un po’ più deciso e visibile di prima, ma la situazione rimane sotto controllo”, aggiungendo: « Per essere chiari: non sta succedendo nulla di grave al confine”.

Secondo le ultime analisi di diverse intelligence occidentali, ultima quella condivisa dal servizio segreto della Danimarca, Mosca ha gradualmente « intensificato le sue operazioni militari e ombra » contro l’Alleanza. Le tattiche di guerra ibrida impiegate dalla Russia – attacchi informatici, sabotaggi e campagne di disinformazione programmate – sono progettate per « operare nella zona grigia » ed evitare l’attivazione dell’Articolo 5 del Trattato Nato, ma possono essere impiegate per creare instabilità e mettere alla prova l’Alleanza, le sue contromisure e, forse, specialmente, il livello di risolutezza.

La presenza di truppe russe che indossano uniformi anonime, i noti « omini verdi », è stata considerata il preludio dell’annessione della Crimea nel febbraio 2014. Inviati a sondare le difese ucraine, gli Spetnaz presero il controllo degli obiettivi chiave preparando il terreno per le operazioni che portarono all’annessione dell’intera penisola.

Per questo la loro identificazione in territorio ai confini della Nato non viene considerata come un buon presagio. Ma i fatti ci dicono che gli omini verdi sono apparsi per scomparire subito dopo. Forse avevano sbagliato strada, in un confine così limitato, può capitare.

Di Davide Bartoccini. (Il Giornale)

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