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Hamas : mossa a sorpresa, ringrazia Trump, accetta di liberare gli ostaggi e avvicina la pace

(Roma, 03 ottobre 2025). … In questo contesto, e al fine di raggiungere un cessate il fuoco e un ritiro completo dalla Striscia di Gaza, il movimento annuncia il suo accordo per il rilascio di tutti i prigionieri israeliani vivi e morti, in conformità con la formula di scambio contenuta nella proposta del presidente Trump, a condizione che siano soddisfatte le condizioni necessarie sul terreno per lo scambio. In questo contesto, il movimento afferma la sua disponibilità ad avviare immediatamente negoziati attraverso mediatori per discutere i dettagli di questo processo. Il movimento ribadisce anche il suo accordo di affidare l’amministrazione della Striscia di Gaza a un corpo palestinese di tecnocrati indipendenti, sulla base del consenso nazionale palestinese e del sostegno arabo e islamico”. Questa la parte sostanziale del lungo comunicato che Hamas ha affidato a Telegram e che ha fatto di colpo fiorire la speranza che il massacro del popolo gazawi possa finalmente avere fine.

E quindi, in sintesi: dopo l’ultimatum di Donald Trump, che aveva dato a Hamas tempo fino alle 18 di domenica per accettare il suo piano di pace, il movimento palestinese ha fatto la sua mossa. Accetta di rilasciare tutti gli ostaggi, “vivi o morti”, e di affidare l’amministrazione della Striscia, una volta cessato il fuoco, a quel “corpo palestinese di tecnocrati indipendenti” che dovrebbe poi operare sotto la direzione di un board presieduto da Donald Trump. La risposta di Hamas (che nel suo comunicato ringrazia “gli sforzi arabi, islamici e internazionali, così come gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump”) all’ultimatum della Casa Bianca non è priva di astuzia.

La restituzione dei prigionieri toglie a Benjamin Netanyahu una delle più potenti armi retoriche per mandare a monte un’intesa e, nello stesso tempo, lancia un messaggio all’opinione pubblica di Israele che, a differenza del suo primo ministro, vuole davvero riportare a casa i 48 ostaggi superstiti. Inoltre in cambio degli ostaggi Hamas otterrebbe il rilascio di 250 palestinesi condannati all’ergastolo da Israele più 1.700 gazawi arrestati dopo il 7 ottobre del 2023. E l’accettazione dei “tecnocrati palestinesi indipendenti” sembra fatta apposta per solleticare la vanità di Trump, che su questo accordo punta per rivitalizzare le relazioni col mondo arabo e quegli Accordi di Abramo con cui, nel 2020, aveva cercato di ridisegnare il Medio Oriente, emarginando l’Iran e spingendo le petromonarchie del Golfo Persico verso l’intesa con Israele.

Questo non rende meno clamorosa l’iniziativa di Hamas, che indubbiamente avvicina la pace a Gaza. Restano però da risolvere i capitoli più complicati. Hamas chiede altro tempo per avviare ulteriori “negoziati attraverso mediatori per discutere i dettagli di questo processo”. I leader del movimento palestinese vogliono capire meglio (e presumibilmente orientare a proprio maggior favore) le clausole dell’accordo che prevedono per loro il disarmo e la scelta tra la rinuncia totale alla lotta compensata da un’amnistia e un salvacondotto verso l’esilio all’estero (ovviamente non in Cisgiordania). Per dirlo in termini più chiari: vogliono la garanzia che, passato qualche tempo e stabilizzata la situazione a Gaza e altrove, Israele non dia loro la caccia, eliminandoli uno a uno, come ha fatto in passato con tanti dei suoi nemici.

Ma questa non è l’unica incognita. Il Piano di Trump prevede che le forze armate di Israele si ritirino dalla Striscia e vengano sostituite da una International Stabilisation Force formata da Usa e “partner arabi e internazionali”. È quello che Netanyahu ha firmato alla Casa Bianca ma non quello che va dicendo ai suoi, dove invece vanta di aver ottenuto la resa di Hamas senza mollare la presa sulla Striscia. Su questi punti si parrà la reale volontà di Trump e la sua capacità di conciliare gli opposti. Molta strada quindi è ancora da fare. Ma i primi passi sono stati fatti e non è poco.

Di Fulvio Scaglione. (Inside Over)

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