(Roma, 26 settembre 2025). Sull’incriminazione dell’ex capo della Fbi Comey, il presidente ha affermato « è giustizia non vendetta »
« Siamo molto vicini a un accordo su Gaza che consentirà di liberare gli ostaggi e aprirà la strada alla pace ». Lo ha dichiarato Donald Trump alla Casa Bianca.
Il presidente degli Stati Uniti ha spiegato di ritenere imminente un’intesa capace di porre fine al conflitto in corso nella Striscia di Gaza e di garantire il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti da Hamas. « Penso che potremmo raggiungere un accordo che metta fine alla guerra a Gaza e riporti a casa gli ostaggi », ha detto Trump ai giornalisti prima di lasciare Washington per recarsi a New York, dove era atteso al torneo di golf della Ryder Cup, mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu stava intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
L’incriminazione dell’ex capo Fbi Comey
Sul fronte interno, Trump ha affrontato anche domande relative all’incriminazione di James Comey, ex direttore dell’FBI, respingendo le accuse di una « campagna di vendette » contro i propri avversari politici. « Si tratta di giustizia, non di vendetta », ha replicato, aggiungendo: « Spero che ne avremo altri », alludendo a ulteriori procedimenti giudiziari verso altri oppositori.
Le pressioni di Trump da ricostruzioni giornalistiche
Secondo ricostruzioni giornalistiche, Trump avrebbe esercitato forti pressioni sul Dipartimento di Giustizia per ottenere l’incriminazione di Comey, portando alle dimissioni il procuratore della Virginia, Erik Siebert, che aveva stabilito l’assenza di elementi sufficienti per procedere per falsa testimonianza. Al suo posto, il presidente ha nominato Lindsey Halligan, una sua stretta collaboratrice priva di precedenti incarichi in magistratura, che nel giro di tre giorni ha presentato la richiesta formale di incriminazione, scongiurando così la prescrizione del presunto reato.
Le incriminazioni invocate da Trump
Parallelamente, Trump da tempo invoca sui social l’incriminazione della procuratrice generale di New York, Letitia James, e del senatore democratico Adam Schiff, accusati di presunta frode nella richiesta di un mutuo. James aveva ottenuto la condanna dell’ex presidente lo scorso anno in un processo per frode finanziaria, mentre Schiff è noto per aver guidato il primo processo di impeachment nei confronti dello stesso Trump.