(Roma, 23 settembre 2025). Von der Leyen: «La nostra bussola è la soluzione a due Stati»
Scossa e scontro all’Onu sulla Palestina, dove una decina di Paesi ha annunciato formalmente il suo riconoscimento nella Conferenza di alto livello sulla soluzione a due stati, convocata da Francia e Arabia Saudita. Dura la reazione di Usa e Israele, che però sono sempre più isolate al Palazzo di Vetro. La mossa arriva nel pieno dell’escalation israeliana contro Gaza City e della proposta a sorpresa di Hamas: secondo Fox News, l’organizzazione estremista ha scritto una lettera a Donald Trump chiedendogli di garantire una tregua di 60 giorni a Gaza in cambio del rilascio di metà degli ostaggi detenuti, anche se finora il presidente ha insistito per la liberazione di tutti.
A guidare il push diplomatico per il riconoscimento della Palestina è Emmanuel Macron, il primo ad annunciare alcune settimane fa la svolta di Parigi. «E’ arrivato il tempo di fermare la guerra, il massacro», ha detto Macron prima di dichiarare solennemente tra gli applausi scroscianti dell’aula il suo riconoscimento della Palestina «in nome della pace», condannando gli attacchi di Hamas e rilanciando «la lotta esistenziale contro l’antisemitismo».
«Quando la notte è più buia, dobbiamo aggrapparci alla nostra bussola. E la nostra bussola è la soluzione a due Stati», ha sottolineato la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen. Gli Usa, tramite il Dipartimento di Stato, hanno liquidato la mossa degli alleati come «puramente simbolica», spiegando che «il nostro obiettivo rimane una diplomazia seria, non gesti da performance. Le nostre priorità sono chiare: il rilascio degli ostaggi, la sicurezza di Israele e la pace e la prosperità per l’intera regione, possibili solo senza Hamas». E il riconoscimento della Palestina, per la Casa Bianca e il segretario di stato Marco Ribio è «una ricompensa ad Hamas».