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8,5 miliardi di dollari per l’Ucraina : la Norvegia blinda Kiev e, insieme, i profitti del proprio gas

(Roma, 27 agosto 2025). La Norvegia nel 2026 intende confermare a 84 miliardi di corone, 8,5 miliardi di dollari, l’assistenza finanziaria e militare all’Ucraina in guerra contro la Federazione Russa. Lo ha confermato il primo ministro di Oslo, Jonas Gahr Store, visitando Kiev nella giornata di lunedì 25 agosto e promettendo una conferma dell’aiuto già garantito quest’anno dal Paese scandinavo all’alleato esteuropeo.

Confrontandosi con il presidente Volodymyr Zelensky, Store non ha solo aperto al co-finanziamento, assieme alla Germania, dell’acquisto di sistemi aerei Patriot americani e altri armamenti per l’Ucraina. Ha anche garantito che Oslo sarà al fianco di Kiev sul piano dell’assistenza finanziaria per consolidare la resistenza ucraina e la tenuta del sistema-Paese in una fase critica.

Stoltenberg in regia

Il premier laburista dovrà ora inserire l’aiuto, pari al 2% del Pil del Paese, nel progetto di legge finanziaria per il 2026, e l’annuncio arriva poco prima del voto parlamentare dell’8 settembre in cui i progressisti sono attesi da un confronto all’ultimo voto con i conservatori guidati dall’ex capa di governo Erna Solberg.

Al contrario di altri Paesi, ricorda The Defense Post, “il sostegno di Oslo all’Ucraina è pressoché unanime tra l’opinione pubblica norvegese, dato che il Paese confina con la Russia” e ha visto la sua posizione nella Nato resa più critica dall’assertività del Cremlino, tanto che “secondo l’istituto di ricerca tedesco Kiel Institute, la Norvegia è stata il secondo maggiore fornitore europeo di aiuti militari all’Ucraina nei mesi di maggio e giugno, dopo la Germania”.

A gestire i flussi di aiuti in seno al governo Store c’è una vecchia conoscenza di Zelensky, il ministro delle Finanze, nonché ex primo ministro del Paese e ex segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. In attesa dell’assistenza diretta di altri Stati, l’aiuto norvegese, sommato a quello dell’Unione Europea da 4 miliardi di euro (4,64 miliardi di dollari) recentemente annunciato, può garantire a Kiev i fondi per il piano di acquisto di armi statunitensi da 1 miliardo di dollari al mese che Zelensky ha chiesto ai suoi partner, o sostituirlo con analoghi armamenti.

Perché la Norvegia spinge sull’aiuto all’Ucraina

La resistenza dell’Ucraina ha indubbiamente un vasto consenso in Norvegia, è sostenuta dal suo governo ed è apertamente appoggiata dai finanziamenti diretti deliberati dal governo di Oslo, ma è al contempo indubbio che per il Paese scandinavo oggi puntellare la resistenza del Paese invaso contribuisce anche a sostenere gli interessi nazionali. La Norvegia è da indicare tra gli Stati che hanno già vinto, con gli interessi, la guerra in Ucraina dopo che l’invasione russa del febbraio 2022 ha portato alla rottura dei grandi accordi energetici tra Mosca e l’Europa, rendendo Oslo di gran lunga il primo fornitore del mercato comunitario.

Oslo nei primi due trimestri del 2025% ha fornito il 52 e il 55% del gas via tubo importato dall’Europa e da sola copre poco meno di un terzo delle importazioni totali, gas naturale liquefetto compreso.

Dall’inizio della guerra in Ucraina, notava Le Monde a gennaio, gli incassi extra del Paese nordico per il settore energetico sono stati pari, al 31 dicembre 2024, a 107,7 miliardi di euro (quasi 125 miliardi di dollari) e non è irragionevole pensare che entro fine anno, nonostante il calo dei prezzi rispetto al 2022-2023, possano essere cresciuti di un’altra ventina di miliardi.

L’aiuto di Oslo a Kiev ? Un investimento

L’aiuto di Oslo a Kiev dunque è ampiamente finanziato, nell’erario norvegese, dalle ricadute fiscali dell’attività di Statoil e a suo modo garantisce che la resistenza ucraina continui a consolidare la nuova egemonia energetica della Norvegia nel Vecchio Continente. A inizio anno la testata danese Politiken arrivò ad accusare la Norvegia di essere una “profittatrice di guerra”, seppure vada segnalato che da allora in avanti per il 2025 e 2026 l’assistenza di Oslo è aumentata di sei volte rispetto ai dati del 2024.

Consolidare la resistenza ucraina, tenere impantanata la Russia e incentivare una strategia di disaccoppiamento totale dell’Europa dal gas russo fa anche l’interesse norvegese. Per Oslo, quello su Kiev non è solo un atto di amicizia politica, ma anche, a suo modo, un investimento.

Di Andrea Muratore. (Inside Over)

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