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Mosca e Teheran sempre alleate ma… L’Iran chiede aiuto, Mosca ora tentenna

(Roma, 28 luglio 2025). Le relazioni tra Iran e Russia continuano a rafforzarsi in un contesto geopolitico segnato da tensioni globali, rivalità strategiche e da un Medio Oriente sempre più frammentato. Il 21 luglio 2025, a Mosca, il ministro della Difesa iraniano Aziz Nasirzadeh ha incontrato il suo omologo russo Andrey Belousov, nel quadro di un vertice che ha segnato un ulteriore passo nella cooperazione militare tra i due Paesi. Lo stesso giorno ha preso il via l’esercitazione navale congiunta CASAREX 2025 nel Mar Caspio, suggellando un momento di grande valore simbolico e strategico per entrambi.

L’agenda dell’incontro ha evidenziato le richieste di Teheran in termini di rafforzamento della propria capacità difensiva, in particolare alla luce del conflitto con Israele dell’ottobre 2024. L’Iran ha chiesto il supporto della Russia per rinnovare e potenziare il proprio arsenale militare, puntando su due assi portanti: l’acquisizione dei sistemi antiaerei S-400 e la fornitura di caccia Su-35, entrambi fondamentali per una forza aerea ancora obsoleta e vulnerabile.

Queste richieste si inseriscono in una cornice di urgenza strategica. Durante gli attacchi israeliani, i quattro sistemi S-300 in dotazione all’Iran si sono rivelati insufficienti, se non del tutto neutralizzati. La possibilità di acquisire sistemi S-400 significherebbe per Teheran un salto qualitativo nella difesa aerea. I Su-35, dal canto loro, rappresenterebbero la modernizzazione tanto attesa della componente offensiva dell’aviazione iraniana, elevando la capacità di deterrenza contro aggressioni esterne.

Mosca, tuttavia, ha risposto con cautela. Pur confermando l’interesse a rafforzare la cooperazione, il Cremlino non ha assunto impegni concreti né sull’invio degli S-400 né sulla vendita dei Su-35. Le ragioni sono molteplici. La Russia è ancora profondamente impegnata nel conflitto in Ucraina, che assorbe risorse, produzione industriale e attenzione politica. Inoltre, un’esplicita fornitura di sistemi avanzati all’Iran rischierebbe di deteriorare i rapporti con altri attori regionali, come l’Arabia Saudita e Israele, con cui Mosca cerca di mantenere un fragile equilibrio, soprattutto sul fronte siriano.

In parallelo, cresce a Teheran una percezione di freddezza da parte russa. Il mancato supporto concreto durante il conflitto con Israele ha lasciato un segno, sollevando dubbi sulla reale affidabilità del partner russo. Tuttavia, l’Iran continua a considerare la Russia un alleato strategico nella lotta contro l’egemonia occidentale, anche grazie alla convergenza nei blocchi multipolari come BRICS e l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. La presenza di Nasirzadeh anche nel vertice tra Putin e Ali Larijani, consigliere del Leader Supremo iraniano, ne è testimonianza.

Il significato politico di Casarex

In questo scenario si inserisce CASAREX 2025, esercitazione navale ospitata nella base di Bandar-e Anzali. L’iniziativa ha visto la partecipazione congiunta della Marina iraniana, del Corpo delle Guardie della Rivoluzione, della Marina russa e di osservatori degli altri Stati rivieraschi del Caspio: Azerbaigian, Kazakistan e Turkmenistan. Sotto il motto “Insieme per un Caspio sicuro”, l’esercitazione si è concentrata su attività di soccorso in mare, gestione di emergenze ambientali e simulazioni tattiche congiunte.

Oltre al valore operativo, CASAREX ha un forte significato politico. Rappresenta una dimostrazione di forza e coesione tra Iran e Russia, proprio in una regione cruciale per gli interessi energetici e per l’accesso strategico all’Asia centrale. È anche un messaggio indiretto agli Stati Uniti e ai loro alleati, nonché all’Azerbaigian, che cerca di mantenere una posizione ambigua tra il fronte occidentale e le pressioni di Mosca e Teheran.

Nel più ampio contesto mediorientale, la crescente sinergia tra Russia e Iran alimenta le preoccupazioni dei Paesi del Golfo. Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e gli altri membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo si muovono con cautela, mantenendo relazioni diplomatiche con Mosca ma guardando con sospetto a un Iran più assertivo sul piano militare. Questo li spinge a rafforzare la propria autodifesa e a rinsaldare il legame con Washington, in un equilibrio sempre più difficile da gestire.

In definitiva, l’asse Mosca-Teheran prosegue, ma non senza contraddizioni. L’Iran chiede armi e protezione, la Russia risponde con tattica e prudenza. CASAREX 2025 conferma l’interesse strategico comune nel Caspio e offre un palcoscenico per ribadire visioni convergenti. Ma le promesse di solidarietà rischiano di scontrarsi con le realtà della geopolitica globale, dove ogni alleanza è soggetta a limiti, interessi e compromessi.

Di Giuseppe Gagliano. (Inside Over)

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