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Gaza : Steve Witkoff interrompe i colloqui, «Hamas non è in buona fede»

(Roma, 24 luglio 2025). L’inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente accusa Hamas di «mancanza di volontà». «L’impegno in dubbio non è il nostro»

Gli Stati Uniti hanno interrotto i colloqui in Qatar per il cessate il fuoco a Gaza. Lo ha annunciato l’inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, accusando Hamas di « non agire in buona fede » e di mostrare « mancanza di volontà » nel raggiungere un accordo. Witkoff, inviato dell’amministrazione Trump, ha aggiunto che Washington « prenderà in considerazione opzioni alternative » per garantire il rilascio degli ostaggi israeliani.

Accuse di Hamas

La posizione è stata ribadita dal Dipartimento di Stato americano, che tramite il portavoce Tommy Pigott ha accusato Hamas di « aver rotto di continuo » gli accordi precedenti. « L’impegno in dubbio non è il nostro, ma quello di Hamas », ha dichiarato Pigott.

Fronte umanitario e aiuti

Sul fronte umanitario, l’amministrazione statunitense sta cercando canali alternativi per la distribuzione degli aiuti, a fronte di una « tragica emergenza alimentare ». Il Dipartimento di Stato ha richiesto un ulteriore supporto per la « Gaza Humanitarian Foundation », un’organizzazione privata americano-israeliana, per assicurare che le forniture non vengano « depredate da Hamas ». Secondo Pigott, ci sono 90 milioni di pasti pronti per essere consegnati.

Pressione internazionale

Intanto, cresce la pressione internazionale. Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha annunciato che domani contatterà i suoi omologhi di Francia, Germania e Italia per « discutere cosa possiamo fare con urgenza per fermare le uccisioni e fornire alla popolazione di Gaza il cibo di cui ha disperatamente bisogno ». Starmer ha definito la situazione una « catastrofe umanitaria » con « sofferenza e fame indicibili e indifendibili ».

Soluzione politica e Stato palestinese

Il premier laburista ha inoltre confermato l’impegno del Regno Unito per una soluzione politica, affermando che « la sovranità è un diritto inalienabile del popolo palestinese ». Ha concluso sottolineando che un cessate il fuoco immediato è il primo passo « sulla strada del riconoscimento di uno Stato palestinese e di una soluzione a due Stati », per garantire pace e sicurezza a israeliani e palestinesi.

(AGI)

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