(Roma, 15 luglio 2025). L’episodio rilancia le preoccupazioni per il persistente condizionamento esercitato da gruppi armati su organi dello Stato, in particolare sul potere giudiziario
Attimi di caos e panico si sono verificati presso il tribunale distrettuale di Abu Salim, a Tripoli, dove una milizia affiliata alla Direzione generale per la sicurezza ha fatto irruzione armata, aprendo il fuoco dopo una sentenza contro uno dei suoi membri. La milizia coinvolta è legata a Mohammed Trabelsi, fratello del ministro dell’Interno del Governo di unità nazionale (Gun), Emad Trabelsi, e noto con il soprannome di “Farawla”, traducibile come “fragola”. Secondo fonti di “Agenzia Nova“, la corte era impegnata nell’emissione di un verdetto contro un miliziano affiliato alla cosiddetta Sicurezza generale, una delle forze parallele nate dalla militarizzazione del settore sicurezza a Tripoli. Immediatamente dopo la pronuncia, uomini armati hanno circondato l’edificio e sparato all’interno e all’esterno del perimetro del tribunale, causando l’interruzione delle attività e forti momenti di tensione tra giudici e personale amministrativo.
L’episodio rilancia le preoccupazioni per il persistente condizionamento esercitato da gruppi armati su organi dello Stato, in particolare sul potere giudiziario. La Direzione generale della sicurezza, ufficialmente parte del ministero dell’Interno, è de facto gestita da milizie locali dotate di ampio margine operativo, spesso guidate da figure con legami familiari o politici con i vertici istituzionali. Finora non sono state rilasciate dichiarazioni né dalla Procura generale, né dal Ministero dell’Interno.