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Nave armata di missili Kalibr nel Mediterraneo : la mossa di Mosca che preoccupa la NATO

(Roma, 13 luglio 2025). Cresce l’impiego dei Kalibr contro obiettivi ucraini, con base logistica tra Crimea e Novorossijsk. Mosca tenta di compensare le perdite navali puntando su lanci da piattaforme sicure

La Russia ha dispiegato tre unità navali da guerra nel Mar Mediterraneo, tra cui una portaerei armata con missili da crociera Kalibr. Lo ha reso noto oggi la Marina militare ucraina, citata da RBC-Ucraina.

Secondo il comunicato ufficiale, la portaerei in questione sarebbe in grado di lanciare una salva di quattro missili Kalibr, una delle armi di punta del sistema missilistico russo. « Attualmente nel Mediterraneo si trovano tre navi da guerra nemiche, inclusa una piattaforma missilistica navale », si legge nella nota. Parallelamente, la Marina ucraina segnala che nessuna unità russa è presente questa mattina né nel Mar Nero né nel Mar d’Azov, due aree da mesi monitorate con attenzione per la loro rilevanza strategica nel conflitto in corso.

La Marina ucraina ha segnalato movimenti significativi di naviglio nello Stretto di Kerch nelle ultime 24 ore, a favore della logistica russa. Sei navi hanno attraversato il passaggio strategico in direzione del Mar Nero, tre delle quali hanno poi proseguito verso lo Stretto del Bosforo, snodo cruciale per l’accesso al Mediterraneo. Parallelamente, cinque navi si sarebbero invece dirette verso il Mar d’Azov, due delle quali provenienti proprio dallo Stretto del Bosforo. Questi spostamenti si inseriscono in un quadro di riorganizzazione marittima russa, monitorato con attenzione da Kiev.

La Russia ha intensificato l’impiego dei missili da crociera Kalibr contro l’Ucraina nel corso dell’ultimo mese, segnando un picco nell’utilizzo di questi vettori d’attacco. Lo ha dichiarato Dmytro Pletenchuk, portavoce della Marina delle Forze Armate ucraine, nel corso di un’intervista trasmessa da Kyiv24. Secondo l’ufficiale, l’operatività dei Kalibr dipende dal tipo di piattaforma lanciatrice. « La modalità di caricamento varia tra navi di superficie e sottomarini, e i missili stessi richiedono una preparazione tecnica avanzata », ha spiegato, sottolineando la complessità logistica legata all’impiego di questo tipo di armamento.

Pletenchuk ha confermato che la maggior parte delle operazioni logistiche relative ai Kalibr avviene nella Crimea occupata, ma ha anche segnalato una crescente attività a Novorossijsk, dove da oltre un anno la Russia effettua il caricamento di missili per lanciarli a intervalli regolari contro obiettivi ucraini. « Il mese scorso abbiamo registrato un livello di utilizzo mai visto da molto tempo », ha dichiarato. L’intensificazione degli attacchi con missili da crociera sarebbe, secondo Kiev, una risposta alla crescente vulnerabilità della flotta russa nel Mar Nero, duramente colpita dalle operazioni della Marina ucraina.

Con la quasi totale assenza di navi russe nel Mar d’Azov da oltre un anno, Mosca punterebbe su lanci da postazioni più sicure, compensando così le perdite subite in mare. L’aumento nell’uso dei Kalibr è un indicatore diretto dell’inasprimento delle tensioni nella regione e del tentativo russo di mantenere una capacità d’attacco rilevante nonostante le perdite materiali subite.

Di Francesca Salvatore. (Il Giornale)

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