(Roma, 13 luglio 2025). Riprendono le operazioni SIGINT per la sorveglianza elettronica e la raccolta di dati d’intelligence sulle capacità e attività militari russe lungo l’area baltica e il fianco orientale NATO
La recente riattivazione delle operazioni di ricognizione aerea statunitensi nelle immediate vicinanze del territorio russo rappresenta un nuovo capitolo nelle complesse dinamiche d’intelligence e geopolitiche tra Washington e Mosca. Come riportato da Newsweek, un aereo spia RC-135V Rivet Joint della U.S. Air Force ha ripreso le missioni di sorveglianza in Europa dopo un periodo di dispiegamento nel Medio Oriente, evidenziando un rinnovato interesse degli Stati Uniti verso la regione baltica e il fianco orientale della Nato.
Riattivazione delle missioni di intelligence nella regione baltica
Dall’analisi risulta che l’aeromobile militare statunitense classificato come Jake17 è decollato da una base della Royal Air Force, attraversando lo spazio aereo europeo e sorvolando i Paesi baltici, Estonia, Lettonia e Lituania fino a raggiungere la Finlandia. La missione, secondo le fonti, ha incluso un sorvolo strategico nelle vicinanze dell’enclave russa di Kaliningrad, territorio sul Mar Baltico situato tra Lituania e Polonia, stati membri dell’Alleanza Atlantica. Questa serie di voli di ricognizione Sigint (Signal Intelligence) rappresenta un’operazione significativa per la raccolta di dati sulle capacità e le attività militari russe lungo il fianco orientale dell’Alleanza.
Cosa sappiamo sul ruolo operativo dell’RC-135V Rivet Joint
L’RC-135V, velivolo prodotto da Boeing e predisposto per l’intercettazione e l’analisi delle comunicazioni elettroniche, costituisce un asset di riferimento per la raccolta d’informazioni. Con un equipaggio superiore a 30 specialisti, tra cui ufficiali di guerra elettronica e operatori di intelligence, questi velivoli operano sotto il comando dell’Air Combat Command statunitense con base presso Offutt Air Force Base, Nebraska. Dopo un intenso periodo operativo in Medio Oriente, inclusa la base di Al Udeid in Qatar, recentemente oggetto di attacchi iraniani, il velivolo ha focalizzato nuovamente la propria attività sull’Europa orientale, area in cui le tensioni con la Russia restano elevate.
La presenza attiva statunitense nel monitoraggio delle mosse militari russe
L’interesse degli Stati Uniti per la regione baltica e l’Europa orientale si inserisce in un panorama di crescente preoccupazione circa possibili azioni militari russe contro i paesi Nato, soprattutto in un momento in cui l’attenzione di Washington si sta progressivamente spostando verso l’Indo-Pacifico. Nonostante le dichiarazioni dell’ex presidente Trump, che auspicava una rapida soluzione del conflitto in Ucraina, le recenti ostilità e i massicci bombardamenti russi evidenziano la complessità della situazione. Le affermazioni del tycoon, che manifestano irritazione nei confronti di Vladimir Putin, suggeriscono un atteggiamento più critico e la possibile revisione delle strategie diplomatiche americane.
In tale scenario, la ripresa delle missioni di sorveglianza con velivoli spia sembra sottolineare la determinazione degli Stati Uniti a mantenere una presenza attiva e un controllo stringente sulle attività militari russe in un’area di rilevante importanza strategica.
Di Marco Pizzorno. (Il Giornale)