(Roma, Parigi, 10 luglio 2025). Lo ha annunciato il capo della diplomazia iraniana a Le Monde senza specificare di quale reato si sarebbe macchiato il giovane Lennart Monterlos
La causa della sua scomparsa era stata anticipata, ma ora è stata confermata: il giovane franco-tedesco, di cui non si avevano più notizie dal 16 giugno mentre attraversava l’Iran in bicicletta, « è stato arrestato per aver commesso un reato », ha annunciato giovedì il capo della diplomazia iraniana.
Con questo arresto, tre cittadini francesi sono ora detenuti in Iran, un Paese in cui la Francia sconsiglia vivamente di recarsi a causa del « rischio di arresti arbitrari ».
« Una notifica ufficiale sulla sua situazione è stata inviata all’ambasciata francese », ha dichiarato Abbas Araghchi in un’intervista al quotidiano «Le Monde».
Il ministro iraniano non ha specificato la natura del reato commesso dal 18enne Lennart Monterlos. Nemmeno il Ministero degli Esteri tedesco, interpellato dall’AFP, si è limitato a dichiarare di essere « al corrente dei fatti ».
« Il dovere dei Paesi è di non perseguitare persone innocenti che a volte non sono consapevoli dei rischi che corrono », ha reagito il primo ministro francese François Bayrou sul canale LCI.
« Abbiamo il dovere (…) di proteggerci a vicenda, soprattutto in tempi così difficili di tensione e di guerra » e « questo dovere deve essere rispettato », ha aggiunto, invitando i viaggiatori a « rispettare le istruzioni » di cui il giovane ciclista « si è fatto beffe ».
Da parte sua, il Ministero degli Esteri francese ha sottolineato di essere “in contatto con le autorità iraniane per quanto riguarda la situazione” del giovane.
“Siamo anche in contatto con la famiglia”, ha aggiunto, rifiutando di commentare ulteriormente “una questione che riguarda la sicurezza” di un cittadino francese.
“Ribadiamo il nostro appello a tutti i cittadini francesi a non recarsi in Iran”, ha proseguito il ministero.
Questa settimana, il Quai d’Orsay aveva esortato i cittadini francesi a non recarsi in Iran e a non lasciare il territorio iraniano, sottolineando che l’Iran stava conducendo “una politica deliberata” per “prendere in ostaggio gli occidentali”.
Altri due cittadini francesi, Cécile Kohler e Jacques Paris, accusati in particolare di spionaggio per Israele, sono detenuti in Iran e potrebbero rischiare la pena di morte.
L’insegnante di letteratura, oggi 40enne, e il suo compagno, 72enne, sono stati arrestati il 7 maggio 2022, l’ultimo giorno di un viaggio turistico in Iran.
Abbas Araghchi ha assicurato a Le Monde che “le procedure legali nel loro caso, a seconda del crimine commesso, si stanno svolgendo in conformità con le leggi in vigore in Iran”.
“Anche i contatti consolari sono stati stabiliti in conformità con le regole e attraverso i canali diplomatici con queste due persone”, ha aggiunto, sottolineando che il 1° luglio l’incaricato d’affari dell’ambasciata francese ha potuto visitarle.
Le autorità francesi hanno ripetutamente condannato queste detenzioni, che considerano inaccettabili.