(Roma, 06 luglio 2025). Il leader dell’Hezbollah libanese filo-iraniano ha insistito domenica che il suo gruppo, indebolito dalla guerra con Israele, non ha intenzione di «capitolare» o consegnare le armi in un momento in cui è sottoposto a forti pressioni per il disarmo
I commenti di Naïm Qassem sono giunti alla vigilia di una visita a Beirut dell’inviato statunitense Tom Barrack, al quale le autorità libanesi dovranno dare la loro risposta alla richiesta di disarmare il gruppo sciita, secondo una fonte ufficiale che ha chiesto l’anonimato.
«La minaccia non ci farà capitolare, nessuno ci dica oggi di ammorbidire le vostre posizioni consegnate le vostre armi», ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo trasmesso a migliaia di sostenitori nei sobborghi meridionali di Beirut, roccaforte di Hezbollah, in occasione della commemorazione religiosa sciita di Ashoura.
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Ha affermato che Israele deve prima applicare l’accordo di cessate il fuoco con il Libano, entrato in vigore il 27 novembre dopo più di un anno di ostilità, compresi due mesi di guerra aperta.
Israele, che mantiene ancora posizioni nel sud del Libano, deve «ritirarsi dai territori occupati, cessare la sua aggressione, rilasciare i prigionieri libanesi», ha affermato.
A quel punto, «saremo pronti per la seconda fase, che consiste nel discutere la strategia di sicurezza e difesa nazionale del Libano», un termine che include la questione del disarmo.