(Roma, 03 luglio 2025). Il 10 luglio, nelle immense distese marittime del Pacifico, prenderà il via l’esercitazione statunitense REFORPAC (Return of Forces to Pacific) che terminerà verso la fine del mese (dopo circa 14 giorni). Il nome deriva dall’operazione REFORGER (Return of Forces to Germany), un’operazione militare che si svolgeva regolarmente durante la Guerra Fredda, in cui gli Stati Uniti si esercitavano a trasportare un gran numero di truppe e materiali attraverso l’Atlantico come rinforzo per gli alleati della NATO in caso di attacco delle forze sovietiche e del Patto di Varsavia. Le esercitazioni REFORGER sono state sospese dopo il termine della Guerra Fredda, ma Stati Uniti e NATO effettuano regolarmente l’esercitazione DEFENDER Europe che, benché tatticamente più complessa di REFORGER in quanto prevede che si coinvolgano più Paesi alleati, la ricorda molto per il numero di assetti e personale coinvolti.
Analogamente alle esercitazioni REFORGER, REFORPAC mira a preparare le forze USA alla crescente minaccia rappresentata dalla Repubblica Popolare Cinese, ma si tratta di un’esercitazione centrata nell’ambito aeronautico. Questa esercitazione coinciderà con un’altra che si terrà nello stesso arco temporale, Talisman Sabre 2025, e rientra nel riorientamento dell’U.S. Air Force verso la competizione tra grandi potenze.
L’esercitazione coinvolgerà forze provenienti da Alaska, Hawaii, Guam e diverse località degli Stati Uniti continentali, e mira a valutare la capacità dell’aeronautica USA di schierare forze in un ambiente complesso, mantenere le operazioni e garantire la catena logistica anche sotto pressione, inclusi munizioni e carburante. REFORPAC coinvolgerà diversi comandi, tra cui lo U.S. Strategic Command, lo U.S. Northern Command, lo U.S. Indo-Pacific Command e l’Air Mobility Command, che in precedenza aveva organizzato l’esercitazione Mobility Guardian 2023 nel Pacifico. Si prevede che REFORPAC vedrà impiegare più di 300 velivoli dell’U.S. Air Force con schieramenti da Alaska, California, Guam e Hawaii fino all’estremo Nord-Est asiatico, coinvolgendo Giappone e Corea del Sud e molto probabilmente le Filippine, utilizzando complessivamente 25 installazioni militari sparse in tutto l’immenso teatro del Pacifico.
L’integrazione con Talisman Sabre
L’idea è che REFORPAC eserciti collettivamente tutti gli aspetti della mobilitazione per una guerra nel Pacifico occidentale, a differenza di altre esercitazioni che, pur essendo importanti, mettono in pratica elementi di una guerra di grandi dimensioni. L’Aeronautica Militare utilizzerà l’esercitazione per concentrarsi sull’Agile Combat Employment, il concetto operativo in base al quale piccole squadre di aviatori vengono schierate in luoghi remoti o difficili, generano potenza aerea e si spostano di nuovo rapidamente secondo necessità.
Come accennato, REFORPAC si integrerà, per qualche tempo, con Talisman Sabre 2025, l’esercitazione multinazionale più grande dell’Indo-Pacifico, dopo RIMPAC, che si tiene ogni due anni a partire dal 2005. Alle manovre, che si terranno dal 13 luglio al 4 agosto in Australia e Papua Nuova Guinea, parteciperanno oltre 35mila militari statunitensi, australiani e di altre nazionalità: tra i Paesi partecipanti figurano, oltre ad Australia e USA, Canada, Figi, Francia, Germania, India, Indonesia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Papua Nuova Guinea, Filippine, Corea del Sud, Singapore, Thailandia, Tonga e Regno Unito, che impiegherà anche il gruppo da attacco della portaerei “Prince of Wales” salpato ad aprile per una missione in Indo-Pacifico. La finalità di Talisman Sabre è quella di rafforzare le relazioni e l’interoperabilità tra alleati e partner, potenziando la capacità collettiva di rispondere a una vasta gamma di potenziali problemi di sicurezza e di mantenere un Indo-Pacifico libero e aperto.
Tranquillizzare Canberra
Talisman Sabre è la più grande esercitazione militare tra Stati Uniti e Australia. Organizzata congiuntamente dall’U.S. Indo-Pacific Command e dal Joint Operations Command del Quartier Generale delle Forze di Difesa Australiane, l’esercitazione di quest’anno coinvolgerà la U.S. Space Force, l’U.S. Army, la U.S. Navy, il Corpo dei Marines, l’U.S. Air Force, la U.S. Coast Guard e le Forze di Difesa Australiane, oltre ad altre agenzie governative di ciascun Paese. Talisman Sabre 2025 vedrà manovre di addestramento sul campo che comprenderanno attività di preparazione delle forze, ambientazione e supporto in teatro operativo; sbarchi anfibi; manovre delle forze terrestri; operazioni urbane; operazioni aeree; operazioni marittime; operazioni spaziali e attività delle forze speciali.
Oltre all’opportunità di affinare le competenze militari, il coinvolgimento delle agenzie governative statunitensi e australiane rende questa un’iniziativa collaborativa a livello di governo e forse sarà l’occasione per Washington di tranquillizzare Canberra dopo i traccheggi statunitensi su una parte fondamentale degli accordi del patto AUKUS, ovvero quella riguardante la cessione di sottomarini da attacco a propulsione nucleare USA alla Royal Australian Navy. Washington sta anche alzando la voce per quanto riguarda le spese per la difesa australiane, sostenendo, come fa con gli alleati europei e come sta facendo col Giappone, che venga elargita una più ampia fetta del PIL.
Tornando a REFORPAC, il Pentagono fa sapere che si tratta solo di una delle tante esercitazioni su larga scala che l’U.S. Air Force implementerà nei prossimi anni, nel processo di riorientarsi in vista della competizione tra grandi potenze che vede gli Stati Uniti opporsi a Repubblica Popolare Cinese e Russia. I vertici dell’aeronautica affermano, ormai da tempo, che il cambiamento deve essere attuato con urgenza e rapidità, data la natura pressante della minaccia.
Di Paolo Mauri. (Inside Over)