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L’ora più buia del Medio Oriente : Gli Stati Uniti a un passo dall’attacco all’Iran ?

(Roma, Parigi, 17 giugno 2025). Gli Usa sono a un passo dall’attacco all’Iran? La riunione del National Security Council della Casa Bianca di oggi, presieduto da Donald Trump, ha prodotto la messa in allerta di tutte le forze americane sotto il controllo di Centcom, il comando Usa che controlla le operazioni in Medio Oriente. Su InsideOver abbiamo dato conto di movimenti delle aerocisterne e dei caccia americani tra Atlantico, Europa e Medio Oriente che fonti qualificate segnalano ricordare molto da vicino quelli precedenti l’attacco del 2003 all’Iraq di Saddam Hussein.

Mentre Israele continua a martellare Teheran e le altre città iraniane, mentre Trump tra un messaggio su Truth e l’altro chiede la “resa incondizionata” della Repubblica Islamica e minaccia addirittura la stessa Guida Suprema Ali Khamenei, gli Usa studiano l’endgame: l’assalto decisivo all’Iran. A Israele servono le bomba Mop (Massive Ordnance Penetrator) per scardinare definitivamente l’apparato nucleare iraniano. Solo gli Usa le possono usare, perché dispongono dei bombardieri B-2 Spirit che ne sono i naturali vettori. Ma non finisce qui.

La decisione di scendere o meno in guerra a fianco di Israele è una scelta potenzialmente esistenziale per il futuro del Medio Oriente, può significare la riscossa dei neoconservatori che non hanno abbandonato quel progetto di ridefinizione dell’equilibrio mediorientale che Benjamin Netanyahu persegue da decenni e intende promuovere insistentemente dal 7 ottobre 2023, giorno degli attentati di Hamas che hanno dato il via alla “guerra grande” del Medio Oriente.

Oggi, in Iran, molte cose sono successe: raid israeliani a ondate; bombe sui centri nevralgici dei Pasdaran; attacchi alla connessione internet. Su tutto impera lo schieramento americano, sempre più minaccioso e aggressivo. Ricorda il New York Times che a Fordow, la “fortezza nucleare” degli Ayatollah, uno dei siti di arricchimento “si trova così in profondità all’interno di una montagna che potrebbe essere bombardato efficacemente solo dagli Stati Uniti, che da soli dispongono della bomba bunker buster da 30.000 libbre (circa 14.500 kg) che potrebbe danneggiare il sito e del bombardiere stealth B-2 necessario per trasportarla”. Israele, nel frattempo, non disdegna l’idea del regime change. Tutto è in divenire. Tutto è in mano a un solo uomo: Donald Trump. A lui la scelta: premere il bottone rosso dell’attacco ? Le prossime ore saranno decisive.

Di Andrea Muratore. (Inside Over)

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