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L’Iran : abbattuti due F-35 israeliani. Ma è davvero possibile ?

(Roma, 14 giugno 2025). Nel quadro della risposta iraniana ai bombardamenti israeliani avviati alle prime ore del 13 giugno la Repubblica Islamica ha dichiarato di aver abbattuto due aerei dell’Israel Air Force (Iaf) che hanno operato incursioni contro il territorio del Paese mediorientale, identificati come avanzati caccia stealth F-35I “Adir” che si sarebbero spinti a bombardare obiettivi nel cuore dello Stato persiano.

Il dilemma sui caccia abbattuti

I media di Stato e il ministero della Difesa iraniani hanno presentato questo risultato come un successo nel quadro della sfida diretta con Israele e della risposta all’attacco lanciato dal governo di Benjamin Netanyahu che, dopo anni di preparazione, mira a obliterare il programma nucleare della Repubblica Islamica.

Press Tv ha proclamato che “l’Iran si è guadagnato il primato di essere il primo Paese al mondo ad aver abbattuto con successo dei caccia di quinta generazione”, mentre il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’Idf, ha parlato di “fake news iraniane, completamente infondate”.

Quanto c’è di vero? La notizia resta controversa e ad oggi non ci sono prove di intelligence su fonte aperta (Osint) che confermino l’abbattimento, dunque possiamo al massimo formulare delle ipotesi.

Da un lato c’è la posizione di chi, come il portale The Aviation Geek Club, bolla come improbabile la notizia dicendo che “non è emersa alcuna prova chiara a sostegno di tutte queste affermazioni: i social media cinesi hanno poi pubblicato una serie di “fotografie” false (tutte generate dall’IA) “che mostravano rottami con grandi insegne nazionali israeliane” e che “online si trova “solo un video che mostra un relitto autentico: è stato girato la scorsa notte, è apparso questa mattina presto e non consente l’identificazione esatta di ciò che è stato abbattuto”.

Dall’altro si segnala la postura di chi, pur attendendo conferme più precise non chiude la porta all’ipotesi dell’abbattimento. Tra questi si segnalano gli analisti di Military Watch Magazine, che hanno sottolineato come di fronte a una missione tanto ampia come l’incursione di 200 velivoli contro l’Iran la possibilità di perdite vada messa in conto e come proprio agli F-35 dell’Israel Air Force siano state con ogni probabilità assegnate molte delle missioni più complesse e a rischio.

F-35 all’attacco in ambiente ostile

Dei tre vettori utilizzati dalla Iaf (F-15, F-16 e F-35), solo l’Adir possiede le moderne tecnologie per un’incursione in profondità sul suolo iraniano. Come nota Military Watch Magazine, “gli attacchi israeliani contro obiettivi iraniani hanno utilizzato non solo missili aviolanciati, che possono essere lanciati da F-15 e F-16 ben oltre lo spazio aereo iraniano con scarsi rischi per il velivolo, ma anche bombe a gravità, che questi caccia più datati farebbero fatica a sganciare sfidando lo spazio aereo iraniano, rende altamente probabile che gli F-35 israeliani abbiano volato in profondità nello spazio aereo iraniano per attaccare i loro obiettivi”.

Queste azioni di tipo inaudito, favorite dall’apertura di un corridoio di sicurezza per l’Iaf, hanno con grande probabilità riguardato i più corazzati bersagli dell’Iran, come i centri del programma nucleare a Natanz, Fardow e Isfahan, rendendo più facile per Teheran, pur nel disorientamento iniziale, capire quali assetti avrebbero potuto essere schierati contro i suoi sistemi. L’ipotesi di un abbattimento deve essere subordinata a molti “se”: se l’Iran non ha avuto la sua difesa aerea azzerata nel primo attacco, se i caccia F-14 Tomcat a disposizione di Teheran possono ancora volare sostenuti dal sistema radar fornito dalla Russia, il Rezonans-NE, e se gli F-35 fossero stati sorpresi privi di grandi armamenti di difesa diretta la prospettiva di un abbattimento si farebbe meno remota.

Per Mww “la perdita di soli due F-35 durante un’operazione in uno spazio aereo fortemente difeso che ha coinvolto solo un numero relativamente piccolo di caccia stealth non avrebbe certo messo in cattiva luce le capacità del velivolo americano, con perdite di oltre un ordine di grandezza maggiori se gli F-15 e gli F-16 israeliani avessero tentato la stessa missione”, e dunque il proclama iraniano andrà provato coi fatti ma non può essere semplicemente rigettato al mittente. La guerra è anche questo: propaganda e giochi d’ombre. Agli iraniani l’onere della prova di dimostrare quanto dichiarato, per capire cosa corrisponda, nel caso, alla verità.

Di Andrea Muratore. (Inside Over)

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