(Roma, 01 giugno 2025). Colpiti 40 aerei strategici russi: l’intelligence ucraina rivela l’operazione “Spider Web”. Trump avvisato in anticipo dell’operazione
Un’operazione su vasta scala, avvolta nel riserbo ma dal potenziale strategico esplosivo nei cieli della Russia. Un’offensiva senza precedenti volta a neutralizzare l’aviazione pesante del Cremlino in profondità nel territorio nemico. Il presidente ucraino Voldoymyr Zelensky ha « supervisionato personalmente » l’operazione, secondo quanto riferiscono fonti della sicurezza ucraina spiegando che l’organizzazione dell’operazione è durata un anno e mezzo. ll presidente Usa Donald Trump è stato informato da Kiev in anticipo rispetto all’operazione.
Un attacco pianificato 18 mesi fa
Sarebbero almeno quaranta i velivoli strategici russi colpiti – tra questi figurerebbero esemplari ad alta capacità come l’A-50, il Tu-95 e il Tu-22M3. Si tratterebbe, secondo le stesse fonti, di una delle più imponenti operazioni aeree dall’inizio dell’invasione russa. Il codice dell’operazione è evocativo: “Spider Web”, Ragnatela. E il campo di battaglia include anche obiettivi industriali di primo piano. Nella notte tra il 27 e il 28 maggio, droni a lungo raggio ucraini avrebbero colpito la fabbrica russa Raduga, uno dei principali snodi della produzione bellica strategica del Paese, situata a Dubna, a soli 130 chilometri da Mosca.
Intanto, anche l’aeroporto militare di Belaya (a 4200 km dal confine con l’Ucraina), nella Siberia orientale, è finito sotto attacco. I danni inflitti finora, secondo una stima preliminare, ammonterebbero ad almeno 2 miliardi di dollari. Tuttavia, nessuna conferma ufficiale è stata rilasciata né da parte ucraina né da fonti indipendenti. Dalle prime immagini che arrivano dalle fonti aperte, l’attacco all’aeroporto, a Irkutsk, è stato condotto dall’Ucraina con piccoli quadricotteri veloci. I funzionari dell’SBU hanno poi affermato che si è trattato di un attacco coordinato contro quattro aeroporti russi: oltre a Belaya (vicino al confine con la Mongolia), Dyagilevo (vicino Ryazan), Olenya (vicino Murmansk) ed Ivanovo.
Dove ha colpito Kiev e perché
Alcuni video da fonti aperte mostrano un van bianco con rimorchio arrivare a Olenegorsk, dal quale hanno preso a volare i droni FPV. La polizia stradale, dopo averlo individuato, lo avrebbe arrestato. Nei video circolanti l’uomo afferma: “Mi hanno detto di venire qui, che qualcuno mi avrebbe incontrato”. Esplosioni e fumo segnalati sono stati segnalati anche a Severomorsk, porto d’armamento dei sottomarini nucleari. È la base principale della Flotta settentrionale russa, nella baia di Kola, vicino al Mare di Barents. Ospita due terzi dei sottomarini a propulsione nucleare della Russia, tra cui Yasen, Oscar II, Sierra II e sottomarini speciali.
Fra gli aerei militari russi di cui Kiev rivendica la distruzione – scrivono i media ucraini, anche almeno un Beriev A-50 (nome in codice Nato: Mainstay), un enorme velivolo radar da ricognizione e controllo aereo. « L’A-50 svolge diverse funzioni cruciali per la guerra in corso in Ucraina, come il rilevamento dei sistemi di difesa aerea, la guida di missili e il coordinamento degli obiettivi per i caccia russi. La Russia possiede meno di dieci di questi aerei. Il costo stimato degli A-50 si aggira intorno ai 350 milioni di dollari », scrive il Kyiv Independent. Quanto ai Tupolev Tu-95, il Tupolev Tu-22 e il Tupolev Tu-160 « sono tutti bombardieri pesanti russi regolarmente utilizzati per lanciare missili sulle città ucraine. Il Tu-95 è il più vecchio dei tre velivoli, un aereo di epoca sovietica che ha effettuato il suo primo volo nel 1952. Originariamente era utilizzato per trasportare bombe nucleari, ma da allora si è evoluto per lanciare missili da crociera. Ogni aereo può trasportare 16 missili da crociera: i Kh-55/Kh-555 o i più recenti missili da crociera aviolanciati Kh-101 e Kh-102 »: di quelli che colpiscono quasi quotidianamente l’Ucraina.
L’Ucraina ha affermato di aver inflitto danni per oltre due miliardi di dollari all’aeronautica militare di Mosca con un attacco condotto con droni in territorio russo. Lo ha reso noto una fonte della sicurezza di Kiev, secondo quanto riporta Sky News. « Siamo in attesa di dettagli. E speriamo che il numero di aerei colpiti aumenti! » ha detto una fonte.
Camion e van come cavalli di Troia
L’operazione degli 007 ucraini, supervisionata direttamente dal capo dell’Sbu, Vasyl Malyuk, è iniziata un anno e mezzo fa: numerosi droni Fpv, quelli normalmente in commercio armati però di esplosivo, sono stati nascosti sotto alle tettoie di moduli di case prefabbricate in legno. Caricati a bordo di camion sono successivamente arrivati in Russia in prossimità dei bersagli. All’ora X, l’operazione è entrata in azione, guidata da personale in loco, colpendo i siti militari. « Non credete ai russi quando diranno di aver arrestato i responsabili », come poi effettivamente avvenuto, è stato il messaggio degli 007 di Kiev, lasciando intendere che sono entrate in azione forze speciali già riparate al sicuro.
Nella notte è stata l’Ucraina a essere stata « colpita da 472 droni russi e da 7 missili balistici », il numero più alto dall’inizio dell’invasione lanciata da Mosca. Si tratta di « un record », come spiegano fonti militari ucraine parlando del « più grande attacco aereo russo dall’inizio della guerra ». Dei 472 droni lanciati dalle forze armate russe, 213 sono stati abbattuti dalla contraerea ucraina. Nelle regioni di Ivanovo, Ryazan e Amur tutti gli attacchi sono stati respinti, mentre nelle regioni di Murmansk e Irkutsk diversi aerei hanno preso fuoco, tra cui i 40 bombardieri la cui distruzione è stata rivendicata dall’Ucraina.
Mosca ha aggiunto che i droni sono stati lanciati dal territorio situato nelle immediate vicinanze di questi aeroporti, che gli incendi sono stati spenti, che non ci sono state vittime tra il personale militare o tra i civili e che alcuni dei partecipanti agli attacchi sono stati arrestati. Lo riporta Ria Novosti.
Di Francesca Salvatore. (Il Giornale)