(Roma, 25 maggio 2028). Merz « scioccato ». Secondo i media tedeschi, Trump non ha intenzione di appoggiare nuove sanzioni alla Russia e lo zar sta solo prendendo tempo per nuove offensive
Le trattative per porre fine alla guerra in Ucraina rimangono in una fase di profonda incertezza. Il secondo round di colloqui, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, dovrebbe tenersi a Istanbul, ma pare che sia già destinato a fallire. Stando al Wall Street Journal e alla stampa tedesca, nella telefonata tra Donald Trump e i leader europei seguita al colloquio con Vladimir Putin, il tycoon avrebbe detto che lo zar non ha intenzione di far terminare il conflitto e si sente sicuro della vittoria.
“Sembra che Putin abbia bisogno di più tempo per combattere, e che Trump lo stia aiutando ad ottenerlo”, ha dichiarato un alto funzionario di Berlino a Politico. E i media hanno definito “scioccato” il cancelliere Friedrich Merz. Il presidente americano, inoltre, non appoggerà nemmeno nuove sanzioni contro Mosca, invocate proprio dal capo del governo tedesco. Uno smacco, dunque, che ha fatto seguito alle ipotetiche “linee rosse” da lui elencate e ignorate sia dalla Russia, sia dagli Stati Uniti.
La situazione si fa sempre più complessa per l’Europa. Convinzione comune è che gli aiuti militari di Washington dovrebbero bastare fino all’estate, ma nel caso in cui essi non dovessero essere rinnovati toccherà all’Unione (Germania in testa) aumentare il proprio supporto al Paese invaso. Esso dovrebbe essere sostenibile fintanto che gli Stati Uniti continueranno a condividere l’intelligence e a garantire a Kiev la connessione di Starlink, ma vi è la possibilità che anche su questi la Casa Bianca faccia un passo indietro. E secondo Nico Lange, come riportato dal Corriere della Sera, Putin starebbe guadagnando tempo per “per creare nuovi fatti militari” e attaccare le regioni di Sumy, Kharkiv e Dnipropetrovsk, portando il numero di territori contesi da quattro a sette “per creare nuovi problemi ai negoziati”.
In tutto questo continuano gli attacchi contro l’Ucraina. Secondo quanto riferito dall’aeronautica militare di Kiev, nella notte la Russia ha lanciato un totale di 367 tra missili e droni, causando almeno 12 morti. “Ogni attacco terroristico russo di questo tipo è motivo sufficiente per nuove sanzioni contro la Russia. La Russia sta prolungando questa guerra e continua a uccidere ogni giorno”, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky. “Il mondo può anche essere in vacanza, ma la guerra continua, indipendentemente dai fine settimana e dai giorni feriali. Questo non può essere ignorato. Il silenzio dell’America e il silenzio di altri nel mondo non fanno che incoraggiare Putin”.
Intanto, è emerso che l’elicottero su cui Vladimir Putin ha compiuto la sua visita nella regione di Kursk il 20 maggio è stato bersaglio di un massiccio attacco di droni ucraini. « L’intensità dell’attacco durante il volo con il Comandante in Capo sul territorio della regione di Kursk è aumentata significativamente. Pertanto, abbiamo dovuto simultaneamente condurre una battaglia di difesa aerea e garantire la sicurezza del volo dell’elicottero presidenziale », ha dichiarato il comandante della divisione di difesa aerea, Yuri Dashkin, in un’intervista trasmessa dal canale televisivo Rossiya-24. Nel pomeriggio, inoltre, il sindaco di Mosca ha dichiarato che un drone ucraino in volo verso la capitale russa è stato distrutto.
Di Filippo Jacopo Carpani. (Il Giornale)