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Il rapporto sui Fratelli musulmani che scuote la Francia : «Minaccia alla coesione nazionale»

(Roma, 22 maggio 2025). Dura la reazione della Federazione dei musulmani di Francia: «accuse infondate»

Èun vero e proprio allarme quello lanciato dal rapporto consegnato al governo francese sulle infiltrazioni islamiste in Francia operate dai Fratelli musulmani. Il documento, preparato da alcuni alti funzionari, punta il dito contro le attività del movimento islamista, considerato come una «minaccia alla coesione nazionale». Un pericolo che parte «dal basso» e si basa «sul lungo periodo». L’operato dell’organizzazione «non ricorre all’azione violenta» ma rappresenta un problema per il «tessuto associativo e le istituzioni repubblicane», si legge nel testo pubblicato in anteprima da Le Figaro. Dura la reazione della Federazione dei musulmani di Francia, gruppo considerato come il principale rappresentante dell’organizzazione nel Paese, che ha parlato di «accuse infondate».

Nel corso di un Consiglio Difesa e Sicurezza, il presidente Emmanuel Macron ha richiamato all’ordine alcuni membri del governo, in particolare il ministro dell’Interno Bruno Retailleau, chiedendo misure utili ad affrontare la situazione vista «la gravità dei fatti» emersa dal rapporto. Macron si sarebbe poi irritato per la fuga di notizie avvenuta su diversi media. Il capo dello Stato avrebbe richiesto ai suoi una «comunicazione adeguata» per evitare di dipingere i cittadini francesi di fede islamica come degli «agenti dei Fratelli musulmani».

A tal proposito, la Grande Moschea di Parigi ha espresso timori in merito ai rischi di una «stigmatizzazione» dei musulmani, pur ricordando l’importanza di avere un Islam «compatibile» con i valori della République. Jean-Luc Mélenchon, leader del partito della sinistra radicale La France Insoumise, ha invece commentato definendo il rapporto sui Fratelli musulmani come un passo ulteriore compiuto in direzione della «islamofobia».

Il campanello d’allarme suonato in Francia si è sentito fino in Svezia, dove il ministro del Lavoro e dell’Integrazione, Mats Persson, ha chiesto di condurre un lavoro simile per rilevare la minaccia islamista nel Paese.

Di Danilo Ceccarelli. (La Stampa)

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