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Istruttori, tecnici, intelligence: svelato il ruolo centrale del Regno Unito nella guerra in Ucraina

(Roma, 13 aprile 2025). Il sostegno del Regno Unito nei confronti dell’Ucraina contro la Russia è stato – sin dall’inizio – molto più rilevante e pervasivo di quanto la stampa “mainstream” e le nazioni occidentali abbiano sin qui ammesso. Un’inchiesta esclusiva pubblicata dal The Times dimostra che, contrariamente a quanto dichiarato ufficialmente dai Paesi coinvolti, il supporto britannico è andato ben oltre la fornitura di armi, includendo operazioni segrete, intelligence di alto livello e una diplomazia militare che ha tenuto unita la coalizione anti-russa in momenti di grave tensione.

Inviate truppe in gran segreto

Secondo il Times, nel 2023, durante la tanto attesa “offensiva di primavera” ucraina, un’operazione chiave fu chiamata “Wallace”, in onore dell’allora segretario alla Difesa britannico Ben Wallace. Soprannominato “l’uomo che ha salvato Kiev” da fonti militari ucraine, Wallace è stato determinante nel fornire armi come i missili anticarro NLAW e i missili da crociera Storm Shadow. Il Regno Unito non si è limitato a fornire equipaggiamenti: truppe britanniche sono state inviate in segreto per addestrare i soldati ucraini e adattare gli aerei da combattimento alle nuove armi.

L’inchiesta rivela che, dietro le quinte, i vertici militari britannici – guidati dall’ammiraglio Sir Tony Radakin, dal generale Sir Roly Walker e dal generale Sir Charlie Stickland – sono stati considerati dagli ucraini il “cervello” della coalizione. In particolare, sotto l’operazione segreta Scorpius, il Regno Unito ha mediato tra Washington e Kiev quando i rapporti tra Stati Uniti e Ucraina rischiavano di collassare, soprattutto durante l’offensiva del 2023, che non produsse i risultati sperati.

Così gli inglesi hanno mediato tra ucraini e americani

Nel dicembre 2022, il generale americano Mark Milley contattò Radakin per confermare il pieno supporto statunitense all’offensiva ucraina. Tuttavia, quando l’operazione iniziò a mostrare difficoltà, con ritardi nelle forniture e strategie divergenti, le tensioni crebbero. Gli Stati Uniti spingevano per un approccio più aggressivo, mentre l’Ucraina, alle prese con campi minati e droni russi, procedeva con cautela. Fu in questo contesto che Radakin, interrompendo una vacanza, si recò a Kiev in treno dalla Polonia per mediare direttamente con il comandante ucraino Valery Zaluzhny, riuscendo a ricompattare la coalizione.

L’inchiesta sottolinea anche il ruolo di intelligence del generale Sir Jim Hockenhull, che ha fornito dati cruciali sui movimenti russi, dando all’Ucraina un vantaggio tattico contro un nemico numericamente superiore. Tuttavia, il Times evidenzia anche molte difficoltà: l’offensiva ucraina, ostacolata da ritardi nelle consegne di armi e dalla strategia di Zelensky di dividere le forze, non ha raggiunto gli obiettivi sperati, lasciando il conflitto in una fase di stallo.

In maniera analoga a quanto fatto dal New York Times negli Stati Uniti, il The Times svela dunque il vero ruolo del Regno Unito nella guerra per procura in Ucraina contro la Russia. Come già raccontato da InsideOver, infatti, secondo l’inchiesta del quotidiano statunitense, un’operazione segreta senza precedenti, condotta da CIA, NSA, DIA (Defense Intelligence Agency) e National Geospatial-Intelligence Agency, in collaborazione con ufficiali militari, ha trasformato l’Ucraina in un proxy strategico degli USA, con un supporto che va ben oltre il semplice invio di aiuti. Dalle coordinate per gli attacchi alle decisioni tattiche sul campo, fino al controllo diretto dei sistemi HIMARS, gli Stati Uniti avrebbero guidato molte delle operazioni ucraine contro la Russia. Non solo: l’inchiesta del Nyt rivela anche gli attriti tra i generali ucraini e l’esercito Usa e i profondi contrasti nella gerarchia militare ucraina che si sono acuiti dopo il fallimento della controffensiva del 2023.

In un gioco di ombre e segreti, dunque il Regno Unito si rivela l’architetto “nascosto” della guerra ucraina, orchestrando un sostegno ben più profondo di quanto ammesso ufficialmente. E ora? Il Regno Unito sembra voler rafforzare il suo impegno in Ucraina, con piani più o meno fumosi per una “forza di rassicurazione” in caso di accordo di pace.

Di Roberto Vivaldelli. (Inside Over)

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