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Donald Trump tira dritto : «nessuna pausa sui dazi». E attacca di nuovo Cina e UE

(Roma, 07 aprile 2025). Incontro alla Casa Bianca tra il presidente Usa e il permier israeliano Netanyahu. Sul tavolo la questione delle tariffe, ma anche la guerra a Gaza e la questione del nucleare iraniano

Mentre le Borse di tutto il mondo stanno facendo i conti con lo scossone dovuto ai dazi imposti dal presidente americano Donald Trump, il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è recato alla Casa Bianca, per il secondo incontro con il tycoon dall’inizio del suo mandato. « Trump è un amico straordinario del popolo ebraico », ha affermato il leader di Tel Aviv, sottolineando la sua intenzione di ridurre il deficit commerciale del suo Paese con gli Stati Uniti. « Il libero scambio deve essere un commercio equo », ha affermato, aggiungendo che lo Stato ebraico si libererà « rapidamente » dei dazi.

Su questo argomento è tornato anche Trump, che ha ribadito sia la sua volontà di « fare accordi equi », sia il fatto che al momento la sua amministrazione « non sta esaminando una pausa » delle nuove tariffe. « I dazi potrebbero essere permanenti, ma potrebbero essere anche negoziati », ha dichiarato, mantenendo quindi aperte entrambe le ipotesi. Non ha però risparmiato nuove accuse all’Europa, rea a suo dire di « fregare con il commercio » gli Stati Uniti che « pagano per la sua difesa ». Il tycoon ha anche ripetuto che l’Unione europea è stata « formata per danneggiare gli Stati Uniti » e che il deficit commerciale di 350 miliardi di dollari con i 27 « sparirà in fretta perché dovranno comprare energia da noi ». Il presidente ha anche ribadito la minaccia di imporre un ulteriore 50% di dazi alla Cina, se entro domani non avrà rimosso le sue misure ritorsive.

Sul fronte della politica internazionale, argomento principe è stata la guerra in corso nella Striscia di Gaza. Secondo Donald Trump, essa terminerà « in un futuro troppo lontano », anche se, al momento, la preoccupazione principale di Washington e Tel Aviv è la questione degli ostaggi. Il tycoon ha anche affermato che l’exclave palestinese ha un « incredibile valore immobiliare » e che « avere una forza di pace come gli Stati Uniti che controlla e possiede Gaza sarebbe una cosa buona ». « Abbiamo parlato degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Vogliamo liberarli tutti », ha dichiarato il premier Netanyahu. Stiamo lavorando a un altro accordo per liberare gli ostaggi. Speriamo che abbia successo ». I due leader hanno discusso anche della Siria. Secondo il leader di Tel Aviv, gli Usa e Israele non vogliono che il Paese venga utilizzato dalla Turchia o da un’altra nazione per attaccare lo Stato ebraico.

Spazio, infine, per la questione del nucleare iraniano, considerato da Israele come una delle minacce maggiori per la sua sicurezza.

« Sabato ci sarà un incontro molto importante », ha annunciato il presidente americano, aggiungendo che sono già in corso colloqui diretti con Teheran sulla questione e che sarebbe nell’interesse della Repubblica islamica che essi abbiano successo, perché altrimenti « l’Iran sarà in grave pericolo, perché non potrà avere l’arma nucleare ».

Di Filippo Jacopo Carpani. (Il Giornale)

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