L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

Gli Stati Uniti siglano accordi con Russia e Ucraina per la tregua sul Mar Nero

(Roma, 25 marzo 2025). Un altro piccolo passo avanti verso la possibile tregua in Ucraina. La Casa Bianca – in due distinti comunicati – ha fatto sapere di aver raggiunto, nel corso dei colloqui bilaterali avvenuti a Riad, altrettanti accordi con Russia e Ucraina per «garantire una navigazione sicura, eliminare l’uso della forza e impedire l’uso di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero». In entrambi i comunicati si legge anche che le parti in causa, insieme agli Stati Uniti, «accolgono con favore i buoni uffici dei paesi terzi, al fine di sostenere l’attuazione degli accordi energetici e marittimi» e l’impegno per «la costruzione della pace duratura». Ma è dalla nota redatta in merito all’incontro con i rappresentanti russi che arriva la novità principale.
Gli Stati Uniti infatti intendono contribuire a «ripristinare l’accesso della Russia al mercato mondiale delle esportazioni di prodotti agricoli e di fertilizzanti». Un passaggio che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha criticato aspramente perchè «rappresenta un indebolimento delle sanzioni». Il leader di Kiev ha avvertito che se Mosca violerà quanto pattuito chiederà agli Stati Uniti «sanzioni e armi».

All’avvertimento di Zelensky la Russia ha risposto con un contromonito relativamente al compromesso per lo stop di un mese degli attacchi agli impianti energetici a partire dal 18 marzo scorso, mediato direttamente da Donald Trump e Vladimir Putin nella loro telefonata. La Russia ha rimarcato che esiste una possibilità di proroga, ma anche una di «recesso» in caso di «inadempienza» da parte di Kiev. In serata è arrivata poi la replica del presidente ucraino, secondo cui Mosca «sta già cercando di manipolare gli accordi» e «ingannare sia i nostri mediatori che il mondo intero». In entrambi i comunicati stampa la Casa Bianca ha ribadito «l’imperativo» da parte del presidente Trump di «porre fine alle uccisioni» da ambo le parti, «come passo necessario per raggiungere un accordo di pace duraturo».
Inizialmente sembrava che Russia e Usa potessero diffondere un comunicato congiunto sugli esiti del bilaterale. Un’ipotesi che però – secondo Mosca – sarebbe sfumata «a causa di Kiev». Piccoli segnali che confermano quanto si sia ancora lontani da un eventuale incontro con tutte e tre le parti al tavolo. Intanto Zelensky mercoledì sarà all’Eliseo per una «cena di lavoro» con il presidente francese Emmanuel Macron. Un incontro ch anticipa la riunione in programma giovedì, sempre a Parigi, della cosiddetta ’coalizione dei volenterosì. Un vertice che, secondo fonti dell’Eliseo, «ha lo scopo di trarre conclusioni operative delle precedenti discussioni» e che può anche essere «utile» nel contesto degli sforzi americani per ottenere un cessate il fuoco. Sono 31 i Paesi partecipanti, il cui obiettivo finale resta che la Russia «non ripeta mai più ciò che ha fatto», ovvero invadere l’Ucraina.
Per evitare che questo accada, Kiev ha anche potenziato la produzione nazionali di armamenti. L’arma più potente, messa in campo proprio nel mese di marzo, è il Long Neptune, un missile da crociera potenzialmente in grado di colpire fino a Mosca. Il ministro delle industrie strategiche, Herman Smetanin, ha fatto sapere che nelle scorse ore è stato utilizzato per colpire una base militare russa in Crimea, dopo che altrettanto era stato fatti nei giorni scorsi con il complesso petrolifero di Tuapse, in territorio russo.

(Il Tempo)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème