(Roma, Parigi, 22 marzo 2025). Al Consiglio europeo di Bruxelles i leader hanno confermato il sostegno al piano della Commissione per mobilitare fino a 800 miliardi per la Difesa, ma ci sono differenze su alcuni punti chiave
Per Emmanuel Macron il Consiglio europeo è stato un successo. « Abbiamo ormai una strategia per riarmare pienamente l’Europa, riequipaggiarci, ritrovare pienamente la nostra indipendenza nei cinque anni a venire », ha scritto il presidente francese in un messaggio pubblicato su X a margine della riunione a Bruxelles.
Ieri il Consiglio europeo è andato avanti fino a tarda notte, permettendo ai leader dei Ventisette di concludere le discussioni sui diversi temi in un solo giorno, e non più necessariamente in due, confermando il nuovo stile del presidente Antonio Costa, che vuole accorciare i tempi di queste riunioni rendendole molto più operative.
Il piano per il riarmo
I capi di Stato e di governo hanno discusso il piano ReArm Europe, o meglio « Readiness 2030 », come ora è stato ribattezzato, della Commissione europea, che punta a mobilitare fino a 800 miliardi per l’acquisto di armi e che invita i Paesi membri a condividere le risorse per progetti militari comuni e ad acquistare più armi europee.
Il cambio del nome è una concessione a Paesi come l’Italia di Giorgia Meloni, che da tempo chiedevano di rivedere il nome, ritenuto troppo bellicista. In questa battaglia il premier italiano ha trovato un insolito alleato nel premier spagnolo Pedro Sánchez.
« Non mi piace il termine ‘riarmo’. Penso che l’Ue sia un progetto politico di soft power. Oggi abbiamo anche il dovere di hard power. Ma è essenziale mettere in risalto i nostri punti di forza in materia di soft power. Questa è la mia obiezione di principio al termine ‘riarmo' », aveva detto il socialista a margine della riunione. Nomi a parte, le discussioni sulla sostanza però proseguono.
« Credo che l’Europa non si sia mai mossa così velocemente come nelle ultime settimane », ha rivendicato Macron, secondo cui « l’Europa era una comunità costruita per evitare la guerra, poi un mercato unico. Non aveva mai costruito gli strumenti per diventare una vera potenza. Ora lo sta facendo. Lo stiamo facendo in tempo reale e lo stiamo facendo velocemente ».
Le diverse posizioni
Alcuni leader, come il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, hanno esortato Bruxelles ad andare oltre nel finanziamento della spesa per la difesa e a considerare la possibilità di concedere agli Stati membri sovvenzioni e non solo prestiti. Anche il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha espresso la preferenza per « strumenti europei veramente comuni che non gravino direttamente sul debito degli Stati ». Altri invece, come il primo ministro olandese Dick Schoof, hanno dichiarato di essere ancora molto contrari alle obbligazioni comuni, i cosiddetti eurobond.
E quest’ultima è la linea che sembra essere passata alla riunione, visto che dalle conclusioni è sparito il riferimento a « esplorare ulteriori misure » per il finanziamento della difesa, che veniva invece chiesto nelle conclusioni del Consiglio europeo dello scorso 6 marzo.
La coalizione dei volenterosi
Macron ha anche annunciato un nuovo vertice della coalizione dei volenterosi sull’Ucraina, previsto per giovedì prossimo a Parigi, in cui « finalizzeremo i nostri lavori per sostenere l’esercito ucraino e difendere un modello di esercito duraturo e sostenibile per prevenire invasioni russe », ha spiegato.
L’incontro, a cui è atteso anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, fa seguito a « quello dei capi di stato maggiore degli eserciti la settimana scorsa a Parigi e a quello dei vice-capi operativi » svoltosi a Londra ieri (giovedì 20 marzo). Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno cercato di mettere insieme questa coalizione di Paesi che sostengono l’Ucraina da quando il mese scorso il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avviato colloqui diretti con la Russia di Vladimir Putin nel tentativo di porre fine a tre anni di guerra.
« Abbiamo lavorato molto con i britannici sulle condizioni per inquadrare il cessate il fuoco, quindi penso che questa sarà l’occasione per discuterne e chiarirlo », ha dichiarato il presidente francese. « Il prossimo obiettivo è specificare i diversi livelli di sostegno all’Ucraina dopo la pace, il sostegno all’esercito ucraino e il suo eventuale dispiegamento », ha aggiunto.
Di Alfonso Bianchi. (Europa Today)