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Emmanuel Macron attacca la Russia : «la guerra in Ucraina è un conflitto globale»

(Roma, Parigi, 05 marzo 2025). “La guerra in Ucraina è una guerra globale”, ha ammonito il presidente francese Emmanuel Macron in un discorso alla nazione pronunciato nella serata odierna alla vigilia di uno storico Consiglio Europeo in cui l’Unione Europea dovrà discutere il piano ReArm Europe proposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen per alzare le capacità di difesa comunitarie.

Macron : «La Russia una minaccia per la Francia e l’Europa»

Emmanuel Macron non ha dubbi : serve riarmare l’Europa e serve farlo con un bersaglio preciso, la Russia. Secondo il capo di Stato francese, la Russia “continua a riarmarsi” anche mentre continua a combattere la guerra in Ucraina. Le informazioni a disposizione del governo di Parigi riportano che, entro il 2030, il Paese di Vladimir Putin “prevede di aumentare ulteriormente il suo esercito, per avere 300mila soldati in più, 3mila carri armati, 300 aerei da combattimento in più” .

“Chi può credere, in questo contesto, che la Russia di oggi si fermerà all’Ucraina?”, ha avvisato Macron, prospettando addirittura l’ipotesi di un confronto diretto tra la grande potenza euroasiatica e i Paesi dell’Unione Europea. Taglia corto Macron: “La Russia è diventata una minaccia per la Francia e per l’Europa“, ha sentenziato il capo di Stato che un tempo sognava l’Europa “dall’Atlantico agli Urali” e poco prima dell’invasione dell’Ucraina ha provato, ultimo in Ue, a cercare una mediazione con Putin.

Non si mette del tutto l’elmetto Macron, invita a diffidare dagli “eccessi dei guerrafondai“, ma anche se non soprattutto dalle “esagerazioni dei disfattisti”. Viviamo, dice, in tempi di “cambiamenti irreversibili” perché “non si potrà più godere del dividendo della pace”. Spazio anche a una discussione aperta sul fatto che l’Europa dovrà poter garantire una futura pace in Ucraina con truppe poste a garanzia del possibile cessate il fuoco ma da schierare – ed è un avvertimento chiaro dopo le minacce russe dei giorni scorsi – non prima ma dopo la sperata cessazione delle ostilità.

Le linee d’indirizzo della Francia

Parimenti, il presidente francese ha dettato tre linee d’indirizzo strategiche: rafforzare la produzione di armamenti in Europa; marcare il distacco dagli Stati Uniti d’America storici patroni della sicurezza del Vecchio Continente perché “il nostro futuro non può essere scritto a Washington o Mosca”; infine, e soprattutto, potenziare il deterrente nucleare mettendo in campo l’uso politico della Force de Frappe garantendo potenzialmente la copertura atomica al resto dell’Europa.

Un sistema omnicomprensivo di deterrenza che pone finalmente, dopo anni di retorica a fiumi e discorsi, la Francia macroniana di fronte alla prova della verità: si potrà davvero ipotizzare una leadership europea di Parigi? Macron ci prova e, non a caso, subito dopo un discorso di fuoco contro la Russia ha ricevuto all’Eliseo il più scettico dei leader europei sul contenimento di Mosca, il primo ministro ungherese Viktor Orban, la cui voce sarà centrale nel Consiglio Europeo di domani. La potenza è nulla se non diventa atto, e nella giungla dei regolamenti europei la voce di Orban pesa. La sensazione è che per Macron Mosca sia lo spauracchio in nome del quale sdoganare la potenza finanziaria dell’Europa a favore di una difesa rafforzata in cui Parigi può giocare la sua parte, rompere la gabbia del rigore fiscale e mettere in campo antichi desideri di grandeur. Non è detto che riesca. Ma domani si dovrà, al Consiglio Europeo, parlare necessariamente anche della grande strategia transalpina.

Di Andrea Muratore. (Inside Over)

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