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Emmanuel Macron e Keir Starmer alla prova di Trump e della Difesa europea

(Roma, 25 febbraio 2025). Ieri Emmanuel Macron, giovedì Keir Starmer: alla Casa Bianca sfilano i due leader di punta dell’Europa del mondo militare e della sicurezza. Prima con il viaggio del presidente francese, che ha incontrato ieri Donald Trump, e poi con quello del primo ministro britannico il Vecchio Continente prende le misure all’agenda securitaria della nuova amministrazione Usa e si attrezza per capire in che misura un’eventuale distensione russo-americana ricadrà sul suo groppone europeo in termini di garanzie di sicurezza all’Ucraina e potenziamento del deterrente militare per il continente.

Il triangolo Trump-Macron-Starmer

Washington sta mettendo in campo un’agenda chiara: sostenere la fine del conflitto ucraino, promuovere la divisione del lavoro in campo atlantico, concentrarsi sul contenimento della Cina e lasciare all’Europa l’impegno di difendere sé stessa, chiedendo al contempo un rafforzamento delle spese militari del Vecchio Continente capace di alimentare gli impatti sull’industria Usa. La risposta di Macron e Starmer si sostanzierà in un’accettazione della linea Usa, in una controproposta o in una visione più strutturata ? Ad oggi, abbiamo evidenze tra loro contraddittorie.

La realtà parla di un’Europa che non sembra essere disposta a credere alle proposte Usa e al dialogo con la Russia sulla distensione bilaterale e sulla fine del conflitto ucraino, ma che al contempo mette le mani avanti proponendo di garantire la sovranità di Kiev a condizione che gli Usa non abbandonino il Paese invaso. Il vertice di settimana scorsa, che ha deciso di non decidere, ha mostrato la fragilità dell’Unione Europea. Ora la realtà parla della necessità di una strutturata convergenza con il Regno Unito qualora la priorità fosse davvero la garanzia di sicurezza all’Ucraina.

Per quanto riguarda le altre ambizioni, bisogna distinguere tra potenza e atto. Domenica, dopo il volo di Starmer a Washington, si svolgerà un summit sul tema della Difesa europea a Londra. Il Financial Times parla di “colloqui rivoluzionari sull’istituzione di accordi di finanziamento della difesa a livello europeo,” partiti prima del vertice dei ministri economici del G20 a Città del Capo che hanno visto la britannica Rachel Reeves dialogare con gli omologhi europei. “Potrebbe essere un fondo o una banca. Ad esempio, c’è il concetto di Rearmament Bank , che stiamo anche prendendo in considerazione”, ha detto il ministro delle finanze polacco Andrzej Domanski al quotidiano della City di Londra, che aggiunge che “il Regno Unito sta cercando di trovare il modo di aumentare la spesa per la difesa dal 2,3% del Pil al 2,5%, con una spesa di almeno 5 miliardi di sterline in più all’anno, quando la sua capacità di incrementare le spese è fortemente limitata dalle norme fiscali autoimposte”.

Urge strategia

Ora Macron e Starmer potranno avere il sostegno del cancelliere tedesco in pectore Friederich Merz, che ha chiesto a Londra e Parigi di estendere a Berlino gli accordi di condivisione nucleare oggi garantiti dagli Usa. Si parla di strategie europee comuni, ma il quadro politico deve risolvere delle linee chiare: per che fine fare la difesa comune? Per una vera garanzia di sicurezza dell’Europa o per proseguire strategie autolesioniste? Davvero dobbiamo armarci e partire unicamente contro la Russia, anche se la guerra in Ucraina finirà? Dal Medio Oriente all’Africa, questo è un mondo di minacce mutevoli e ibride.

Pensare di sostituirsi agli Usa in politiche che, senza l’appoggio di Washington a Kiev, rischiano di gravare eccessivamente sul Vecchio Continente è lunare. Sostenere poi che l’interesse europeo possa tenere conto tanto delle volontà francesi (che mirano a un blocco continentale comune sulla Difesa) quanto di quelle britanniche (più favorevoli ai falchi dell’Est) in campo securitario impone la necessità di un calcolo ardito e in cui a mancare sembra essere una strategia a monte se non quella di Trump e degli Usa. Al cui ritmo l’Europa danza.

Di Andrea Muratore. (Inside Over)

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