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Donald Trump taglia i fondi sui migranti e i vescovi cattolici gli fanno causa

(Roma, 19 febbraio 2025). I vescovi cattolici hanno intentato una causa contro l’amministrazione Trump per l’improvvisa sospensione dei finanziamenti alla ricollocazione dei rifugiati, definendo l’azione illegale e dannosa per i nuovi arrivati e per il più grande programma privato di reinsediamento della nazione.

La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti (Usccb) afferma che l’amministrazione sta trattenendo milioni di dollari, persino per rimborsi di costi sostenuti prima dell’improvvisa interruzione dei finanziamenti. La causa sostiene che questo viola diverse leggi, oltre alla disposizione costituzionale che attribuisce il potere di spesa al Congresso, il quale aveva già approvato i fondi. Il servizio per la migrazione e i rifugiati della Conferenza ha inviato avvisi di licenziamento a 50 lavoratori, più della metà del personale, e si prevedono ulteriori tagli negli uffici locali di Catholic Charities che collaborano con l’ufficio nazionale.

I vescovi cattolici hanno presentato la causa legale, ribadendo che la sospensione dei finanziamenti è illegale e dannosa per i rifugiati e per il più grande programma privato di reinsediamento. Secondo la Usccb, il blocco dei fondi – persino per i rimborsi di spese già sostenute – viola diverse leggi e la Costituzione, che assegna al Congresso il potere di bilancio. «La Chiesa cattolica lavora sempre per il bene comune e per promuovere la dignità della persona umana, soprattutto dei più vulnerabili tra noi,» ha dichiarato l’arcivescovo Timothy Broglio, presidente della Conferenza Episcopale degli Usa. «Questo include i non nati, i poveri, gli stranieri, gli anziani e gli infermi, e i migranti», ha spiegato, aggiungendo che la sospensione dei finanziamenti impedisce alla Chiesa di adempiere a questa missione.

«La conferenza si trova improvvisamente nell’impossibilità di sostenere il proprio lavoro per prendersi cura delle migliaia di rifugiati accolti nel nostro Paese e affidati alla Usccb dal governo dopo aver ottenuto lo status legale», ha dichiarato Broglio, sottolineando che il programma è «finanziariamente insostenibile» senza i fondi federali e che la Chiesa sta cercando di far rispettare al governo i suoi «impegni morali e legali». La Usccb è una delle dieci agenzie nazionali, la maggior parte delle quali basate sulla fede, che si occupano di rifugiati. Secondo la denuncia, il governo sta cercando di «far crollare» il programma, arrecandogli danni duraturi.

(Il Tempo)

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