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Iniziati i colloqui di pace, la Russia : «Ucraina in UE ? Legittimo»

(Roma, 18 febbraio 2025). In Arabia Saudita, al Diriyah Palace, sono in corso i colloqui di pace per porre fine, in maniera duratura, alla guerra in Ucraina. Al tavolo delle trattative le delegazioni guidate da Rubio e Lavrov

Occhi puntati su Riad dove è appena iniziato l’attesissimo incontro tra le delegazioni di Russia e Stati Uniti. In Arabia Saudita, al Diriyah Palace, sono in corso i colloqui di pace per porre fine, in maniera duratura, alla guerra in Ucraina. A dirigere le danze il segretario di Stato degli Usa, Marco Rubio, e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Il vis a vis tra gli emissari di Donald Trump e Vladimir Putin è fondamentale anche per invertire la politica statunitense di isolamento nei confronti di Mosca, oltre che per gettare le basi ad un futuro meeting tra i due presidenti. All’incontro non partecipano rappresentanti dell’Ucraina. Ricordiamo che poche ore fa il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, era stato chiarissimo spiegando che il suo Paese non avrebbe mai accettato il risultato dei negoziati senza la partecipazione di Kiev a colloqui sul conflitto. Nel frattempo, da Mosca, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che Putin è pronto ad avere colloqui con Zelensky anche se restano « dubbi » sulla legittimità di quest’ultimo, considerando che il suo mandato come presidente ucraino è finito nel maggio del 2024 senza elezioni per la legge marziale. Peskov ha quindi aggiunto che la Russia riconosce il « diritto sovrano » dell’Ucraina di aderire all’Unione Europea ma non alla Nato.

Il primo round dei colloqui tra Usa e Russia

I primi colloqui Stati Uniti-Russia incentrati sulla soluzione del conflitto in Ucraina e sul reset dei rapporti bilaterali tra i due Paesi saranno dunque diretti da Rubio e Lavrov. Presenti anche, per la parte statunitense, l’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz. Per i russi, oltre al ministro degli Esteri, troviamo il consigliere presidenziale Yury Ushakov e il capo del fondo sovrano Kirill Dmitriev.

La Cnn ha fatto sapere che ci sono anche il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, e il consigliere per la Sicurezza nazionale della monarchia del Golfo, Musaed bin Mohammad Al-Aiban, con alle spalle le bandiere di Stati Uniti, Arabia Saudita e Russia. Il motivo della loro presenza è semplice: Riad intende svolgere un ruolo di mediatore nei colloqui.

In ogni caso, il russo Dmitriev ha dichiarato di aver già incontrato diversi membri del team statunitense nella capitale saudita, mentre Rubio ha inquadrato i colloqui come un tentativo di determinare se la Russia sia seriamente intenzionata a porre fine alla guerra in Ucraina. Keith Kellogg, l’inviato dell’amministrazione Trump per la Russia e l’Ucraina, che dovrebbe recarsi in visita a Kiev nei prossimi giorni, ha parlato di un doppio binario negoziale. Per il Cremlino, i colloqui « saranno dedicati principalmente al ripristino dell’intero complesso delle relazioni russo-americane ». Trump e Putin vogliono lasciarsi alle spalle un « periodo anormale » nelle relazioni, ha affermato Lavrov.

Obiettivo: fine guerra in Ucraina (e non solo)

I leader europei, che hanno espresso preoccupazione per essere stati esclusi dai colloqui potenzialmente cruciali, hanno tenuto una riunione di emergenza sull’Ucraina a Parigi, dopo che Zelensky ha esortato l’Ue a unirsi per creare un esercito e una politica estera uniti. « L’Ucraina e l’Europa osservavano da lontano con profonda apprensione, temendo che Trump possa provare a imporre un accordo di pace all’Ucraina che sarebbe favorevole alla Russia », ha scritto il Washington Post.

Appena atterrato a Riad, Ushakov ha detto ai giornalisti che l’obiettivo dei colloqui sarebbe stato quello « di avviare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington », conditio sine qua non per passare poi al dossier Ucraina. Dmitriev, che ha recentemente lavorato con Witkoff per mediare la liberazione di un insegnante americano incarcerato in Russia, ha spiegato che avrebbe cercato di riavviare la cooperazione economica con gli Stati Uniti al fine di « ricostruire la comunicazione, ricostruire la fiducia, ricostruire il successo ».

La Cina ha intanto fatto sapere di aspettarsi che « tutte le parti » coinvolte nella guerra in Ucraina si riuniscano per i negoziati di pace. « La Cina accoglie con favore tutti gli sforzi dedicati alla pace, incluso il consenso sui negoziati raggiunto tra Stati Uniti e Russia », ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun in una conferenza stampa regolare. « Allo stesso tempo, la Cina si aspetta che tutte le parti coinvolte e gli stakeholder partecipino tempestivamente al processo di negoziazione », ha aggiunto l’alto funzionario di Pechino.

« Stiamo assistendo a una reazione nervosa, per non dire di panico, da parte dell’Occidente riguardo ai contatti russo-americani », ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante un briefing con la stampa.

« I contatti russo-americani ai massimi livelli stanno causando una vera e propria isteria tra gli euro-atlantici russofobi. Stiamo assistendo a un fenomeno senza precedenti nelle relazioni internazionali, l’imposizione della propria partecipazione al processo di negoziazione », ha aggiunto.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale)

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