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Le truppe francesi via anche dalla Costa d’Avorio, Parigi perde sempre più influenza in Africa

(Roma, 02 gennaio 2025). Cacciati ormai da Mali, Burkina Faso e Niger ma anche da Ciad e Senegal, i soldati d’oltralpe un tempo presenti a migliaia in diverse nazioni del continente ora rimarranno solo in Gibuti e nel Gabon

Le truppe francesi lasceranno la Costa d’Avorio, con Parigi che continua a ridurre la sua presenza (e influenza) in Africa. Lo ha annunciato il presidente ivoriano Alassane Ouattara, sostenendo che si tratta di una scelta in linea con la politica di riorganizzazione della presenza militare francese nella regione.

« Possiamo essere orgogliosi del nostro esercito, che si sta modernizzando. È in questo contesto che abbiamo deciso il ritiro concertato e organizzato delle forze francesi in Costa d’Avorio », ha dichiarato Ouattara, aggiungendo che il campo sarà intitolato al generale Ouattara Thomas d’Aquin, primo capo di Stato Maggiore dell’esercito della nazione.

Presenza ridotta nel Sahel

Parigi è stata costretta a riconfigurare la sua presenza militare in Africa dopo essere stata estromessa da tre Paesi del Sahel, Mali, Burkina Faso e Niger, governati da giunte ostili a Parigi e che si stanno invece guardando sempre più alla Russia di Vladimir Putin. Proprio il mese scorso, a distanza di poche ore l’uno dall’altro, anche il Senegal e il Ciad avevano a loro volta annunciato la partenza delle truppe francesi dal loro territorio e formalizzato una « riorganizzazione ».

Il 26 dicembre, Parigi ha consegnato la sua prima base militare in Ciad, a Faya, nell’estremo nord del deserto del Paese. Martedì scorso, durante il discorso di Capodanno, il presidente senegalese Bassirou Diomaye Faye, che fino ad allora non aveva indicato una data per il ritiro dei soldati francesi, ha annunciato che « la presenza militare di tutti i Paesi stranieri in Senegal terminerà nel 2025 ».

Stretto alleato

La Costa d’Avorio, la cui capitale è Yamoussoukro, rimane un importante alleato della Francia in Africa occidentale. Circa mille soldati sono stati impiegati nel 43esimo Bima, il bataillon d’infanterie de marine, un’unità dell’esercito francese, erede della fanteria coloniale e di un corpo di truppe marine. Questi militari erano impiegati in particolare nella lotta contro i jihadisti che colpiscono regolarmente nel Sahel e nel nord di alcuni Paesi del Golfo di Guinea.

Ora la presenza militare della Francia in Africa sarà limitata alle truppe di Gibuti e del Gabon, una presenza ben lontana dalle numerose truppe che solo tre anni fa erano stanziate nel Sahel per combattere i jihadisti.

Le giunte militari

Negli ultimi anni si è registrato un forte aumento delle critiche nei confronti della Francia nelle sue ex colonie africane, con molti che accusano i francesi di pratiche commerciali neocoloniali e di atteggiamenti clientelari. Nella cintura dei colpi di Stato dell’Africa, una serie di Paesi i cui governi sono stati rovesciati negli ultimi anni, le giunte militari al potere hanno soffiato sul fuoco di queste critiche per mobilitare l’opinione pubblica.

Ma la Costa d’Avorio è diversa. Ouattara è stato a lungo visto come l’uomo della Francia, dopo che il suo predecessore, Laurent Gbagbo, è stato rimosso con la forza dal potere nel 2011 con l’aiuto di attacchi militari francesi. Ma alcuni analisti hanno visto il suo annuncio sul ritiro delle truppe francesi come un tentativo di raccogliere il sostegno di un’opinione pubblica che è diventata sempre più critica nei confronti della presenza militare di Parigi, vista come una violazione della sovranità nazionale.

I tre Paesi vicini alla Costa d’Avorio che hanno costretto al ritiro le truppe francesi – Mali, Burkina Faso e Niger – hanno espresso scetticismo sull’uscita dei soldati della nazione europea dalla regione. Hanno invece definito le partenze come un « inganno » da parte del governo francese, che chiamano « giunta francese imperialista ».

(Europa Today)

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