L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

Un drone navale ucraino ha abbattuto un elicottero russo nella «strana guerra» del Mar Nero

(Roma, 31 dicembre 2024). Un drone navale ucraino ha abbattuto per la prima volta uno degli elicotteri da combattimento russi schierati appositamente a difesa delle basi navali della Crimea, proprio dove la minaccia rappresentata dagli USV guidati dai commando di Kiev si è concretizzata per la prima volta, costringendo Mosca a proteggere i suoi porti e le sue navi con delle contromisure che hanno spinto gli attaccanti ad “adattarsi” a uno scenario già complesso.

Secondo quanto riportato dai commando del “Gruppo 13” del GUR, una unità speciale che coinvolge l’intelligence militare e forze combattenti, nella giornata di oggi, 31 dicembre 2024, “un drone d’attacco marino Magura V5 dotato di armamento missilistico“ ha colpito “per la prima volta nella storia, un bersaglio aereo”. Il bersaglio in questione era un elicottero russo Mil Mi-8 che, analizzando il video diffuso come ormai da consuetudine propagandistica dall’intelligence ucraina, lo stava bersagliando con mitragliatrici e razzi, sollevando i tipici zampilli d’acqua intorno al drone navale che lo ha inquadrato e ha lanciato un missile R-73 SeeDragon nel corso del combattimento che si è consumato nel Mar Nero. Nei pressi di Capo Tarjankut.

Il drone che ha abbattuto l’elicottero russo

Il drone navale protagonista di questo singolare quanto epocale combattimento, è un Magura “Franken SAM“, ossia un Uncrewed Surface Vessel (USV) derivato dai barchini esplosivi Magura V5 ma armato con un sistema anti-aereo a rampa che può lanciare due missili AA-11 Archer, o R-73, e che viene impiegato, come tutti gli altri “droni navali” dai commando dell’intelligence ucraina.

Gli elicotteri multiruolo Mil-Mi8, che sono armati con mitragliatrici da 12,7 mm Kord e combinazioni di razzi e lanciarazzi su piloti sub-alari, fanno parte delle “contromisure” che la Marina russa ha schierato a difesa dei principali porti della Crimea. In risposta alla serie di preoccupanti attacchi condotti dagli ucraini con droni Magura V5.

La Marina russa aumenta la sorveglianza

La Marina russa, alle prese con questa nuova minaccia, ha aumentato la sorveglianza e incrementato la difesa dei porti attraverso metodi convenzionali come sentinelle, nidi di mitragliatrici con proiettili traccianti, reti anti-siluro sommerse, mine navali e reti poste sopra la superficie, e hanno iniziato a piazzare “jammer” per disturbare attraverso la guerra elettronica il segnale dei droni ucraini. Al contempo aveva affidato ad aerei e elicotteri la sorveglianza e il pattugliamento dei “settori” maggiormente a rischi. Le unità appositamente formate dotate di vecchi idrovolanti russi del tipo Beriev Be-12, elicotteri Mi-8 Hip e Ka-27 Helix armati con razzi e mitragliatrici, a cui sono stati affiancati caccia Su-27 Flanker in missione di pattugliamento nel Mar Nero.

All’inizio del 2024 i droni ucraini non erano ancora stati “modificati” per trasportare armamenti come i lancia missili per difendersi e forse difendere altri droni navali che potrebbero operare come una piccola “flotta” in cui i difensori armati di missili, i Magura “Franken SAM” fungono da scorta ai barchini esplosivi che potrebbero comunque puntare i loro obiettivi secondo nuove tattiche sviluppate dalle unità speciali ucraine che stanno appositamente modificando e sviluppando nuovi modelli di droni navali per “adattarsi” alle contromisure russe e continuare la loro “particolare guerra navale” nel Mar Nero.

Di Davide Bartoccini. (Inside Over)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème