(18 dicembre 2024). Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è giunto a Bruxelles per il Consiglio europeo di domani, e già ha iniziato incontri, tra cui con il segretario ella Nato Mark Rutte, in cui ha ricevuto rassicurazioni circa l’appoggio europeo nel conflitto in corso. Tuttavia che la musica stia cambiando è sotto gli occhi di tutti, sia perché alla Casa Bianca a breve siederà Donald Trump, il quale ha già fatto sapere di voler tagliare i cordoni della borsa, sia perché i russi continuano ad avanzare nel Donbass, e ormai stanno circondando la città di Pokrovsk. La cauta di quest’ultima potrebbe comportare il cedimento dell’intero fronte meridionale ucraino.
Zelensky sa che, nonostante i miliardi e le armi avuti dagli europei e dagli Usa, le cose si stanno mettendo male per lui, e a Le Parisien ha ammesso che i territori del Donbass e la Crimea “ormai sono sotto il controllo russo, e noi non abbiamo la forza per riconquistarli. Per cui ci rimane solo la via diplomatica per portare Putin al tavolo delle trattative”.
In realtà era stato per primo l’ormai ex segretario della Nato Jens Stoltenberg a parlare di cessione dei territori alla Russia in cambio dell’adesione dell’Ucraina alla Nato, ma è certo che tanto a Kiev quanto a Mosca c’è stanchezza per una guerra in cui gli unici a guadagnare sono i fabbricanti di armi. Oggi il viceministro agli Esteri russo Sergei Ryabkov ha affermato che “la Russia è pronta a prendere in considerazione ogni proposta per riportare alla normalità le relazioni con gli Stati Uniti”, ipotesi che prevederebbe la chiusura del dossier ucraino.