(Roma, 08 dicembre 2024). Gli insorti siriani del gruppo Hayat Tahrir al-Sham hanno annunciato il loro ingresso a Damasco nelle prime ore di oggi. Assad in fuga
Dopo poco più di una settimana dall’inizio della loro offesiva, i miliziani di Hayat Tahrir al-Sham, in un video trasmesso dalla tv pubblica siriana hanno annunciato la caduta di Bashar al-Assad, dichiarando la Siria « libera dalla tirannia dopo 50 anni ». Abbattuta e calpestata la statua eretta a Damasco in onore del padre del presidente, Hafez, morto nel 2000. I video mostrano decine di persone che tirano il monumento giù dal piedistallo.
« La città di Damasco è stata liberata », riferisce un uomo, vestito in abiti civili, come riportato da al Jazeera. »Il tiranno Bashar al Assad è stato rovesciato. Tutti i prigionieri sono stati rilasciati dalla prigione di Damasco. Auguriamo a tutti i nostri combattenti e cittadini di preservare e mantenere la proprietà dello stato siriano. Lunga vita alla Siria ». I combattenti i questione hanno condiviso un video spiegando che è stato girato dai dalla base aerea strategica di Mezzeh. Giunti a Damasco, i ribelli sono entrati nel carcere di Sednaya, centro di repressione del regime di Assad, dove hanno aperto le porte per liberare migliaia di prigionieri. I residenti della capitale hanno descritto scene di panico a Damasco, con persone che si precipitavano a ritirare denaro o ad acquistare cibo.
Alle prime luci dell’alba, una fonte vicina a Hezbollah ha annunciato il ritiro delle le sue forze dai dintorni della capitale siriana e dalla zona di Homs, di fronte all’offensiva dei ribelli contro il suo alleato Assad, precisando che il gruppo libanese « ha ordinato ai suoi combattenti nelle ultime ore di ritirarsi dalla zona di Homs e alcuni si sono spostati a Latakia (in Siria) e altri nella zona di Hermel in Libano ». Intanto, a Damasco, la folla si muove liberamente intorno al palazzo presidenziale vuoto, nessuno vigila più sull’edificio. Miliziani e abitanti simpatizzano lungo la centrale piazza Omayyade, dove si trovano gli edifici della televisione di stato siriana e lo stato maggiore delle forze armate, ma anche i carri armati lasciati dai militari in fuga.
Gli eventi sono precipitati ulteriormente nella notte, quano l’esercito regolare ha abbandonato il Paese dopo che i « ribelli » sono entrati a damasco, annunciando la fuga di Assad per una località non rivelata, fuggendo prima degli insorti che hanno affermato di essere entrati a Damasco in seguito alla rapida avanzata attraverso il Paese. Il primo ministro siriano Mohammed Ghazi Jalali ha sostenuto che il governo era pronto a « tendere la mano » all’opposizione e a trasferire le sue funzioni a un governo di transizione. »Sono a casa mia e non me ne sono andato, e questo perché appartengo a questo paese », ha affermato Jalili in un video. hanno invitato gli sfollati all’estero a rientrare nel Paese. « Dopo una tirannia di 50 anni », annunciano i ribelli, « in Siria inizia una nuova era ». Abu Mohammed al-Golani, leader del gruppo ha proibito ai suoi combattenti di aprire il fuoco in aria nella capitale Damasco. Al-Golani ha inoltre invitato i cittadini a « restare lontani dalle istituzioni fino al passaggio ufficiale di consegne ».
Hadi Al Bahra, presidente del massimo organo politico dell’opposizione siriana in esilio, la Coalizione nazionale siriana, ha dichiarato che la situazione nella capitale è sicura, auspicando che i ribelli islamisti non prendano le armi. « Per il nostro popolo a Damasco, la situazione è sicura, a eccezione di alcune anime deboli che potrebbero approfittare di queste condizioni. Vi preghiamo di rimanere nelle vostre case », ha dichiarato il capo dell’opposizione, il cui quartier generale si trova in Turchia, in un messaggio sul suo account Facebook ufficiale. « Oh, popolo nostro di tutte le sette e religioni, sarete al sicuro finchè non alzerete le armi contro altri cittadini e finchè resterete nelle vostre case », ha aggiunto. Al-Bahra, ha dichiarato ad Al Jazeera che vi saranni incontri con i Paesi arabi ed europei e con le Nazioni Unite per concordare la fase successiva.
Gli Stati Uniti seguono con apprensione gli eventi in Siria. « Il presidente Biden e il suo team stanno monitorando da vicino gli eventi straordinari in Siria e sono in contatto costante con i partner della regione ». Lo fa sapere la Casa Bianca, dopo l’ingresso dei ribelli a Damasco e la fuga del presidente siriano. Assad « è fuggito » dalla Siria dopo aver perso il sostegno della Russia, secondo Donald Trump in un post su Truth social, poche ore dopo l’ingresso dei ribelli jihadisti a Damasco. « Assad non c’è più. È fuggito dal suo Paese. Il suo protettore, la Russia, la Russia, la Russia, guidata da Vladimir Putin, non era più interessata a proteggerlo. Non c’era alcun motivo per cui la Russia restasse lì » sostiene il presidente eletto degli Stati Uniti, sottolineando che Mosca « ha perso ogni interesse per la Siria a causa dell’Ucraina, dove quasi 600.000 soldati russi sono stati feriti o uccisi, in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e che potrebbe andare avanti all’infinito ».
Nel post, Trump afferma poi che « Russia e Iran si trovano in questo momento in uno stato di debolezza, l’una a causa dell’Ucraina e dell’economia che va male, l’altro a causa di Israele e dei suoi successi nella guerra ».
Di Francesca Salvatore. (Il Giornale)