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È allerta escalation: Londra e Parigi preparano le truppe, Berlino i bunker

(Roma, 26 novembre 2024). Possibile l’invio di soldati in Ucraina. La Germania teme gli attacchi russi

Putin si dice pronto a trattare ma le sue condizioni sono da despota e nel contempo continua la sua guerra di invasione e minaccia l’Occidente con i super missili e lo spauracchio nucleare. Zelensky pronto a trattare lo è da sempre ma è evidente che al momento non sia nelle condizioni di avanzare pretese e debba subire la situazione. Intanto, Trump non si è ancora insediato, parla di piani di pace già pronti per fermare il conflitto ma il disimpegno degli Stati Uniti dagli aiuti a Kiev è sempre una fantasma che aleggia sull’Europa, costretta a organizzarsi in qualche modo. E così, con la pace che al momento pare una chimera, Regno Unito e Francia tornano a parlare di possibili truppe da inviare sul campo mentre la Germania, dopo gli allarmi a prepararsi a un eventuale allargamento del conflitto, inizia a preparare i bunker per eventuali attacchi.

L’anticipazione del quotidiano francese Le Monde apre un fronte di nuove preoccupazioni. Secondo il giornale infatti, Parigi e Londra avrebbero riattivato le discussioni sull’invio di truppe occidentali e di società di difesa private, contractor tecnicamente indipendenti, sul suolo ucraino. L’ipotesi, si starebbe concretizzando «nella prospettiva di un eventuale disimpegno americano nel sostegno a Kiev dopo l’insediamento di Donald Trump, il 20 gennaio 2025». L’eventuale partecipazione, anche se non diretta, al conflitto, è stata avanzata proprio dal presidente francese Macron a febbraio causando molte reazioni avverse, vedi Germania, ma secondo il giornale francese «lo scenario non è stato escluso ed ha al contrario ripreso vigore nelle ultime settimane», al punto che una fonte britannica ha rivelato che i due Paesi stanno discutendo da tempo e hanno l’intenzione di creare «un nocciolo duro fra alleati in Europa centrato sull’Ucraina e la sicurezza europea in senso ampio». Il primo passo sarebbe quello della formazione di soldati ucraini come già stanno facendo Francia e Polonia, poi si studieranno le altre mosse comunque già sul tavolo.

È l’allarme di una escalation che spaventa l’Europa. Ecco perché la Germania sta stilando un elenco di bunker che potrebbero fornire un rifugio ai civili in caso di attacchi al Paese. Il ministero dell’Interno, che sta preparando la lista, includerà anche stazioni ferroviarie sotterranee e parcheggi, oltre a edifici statali e proprietà private. Il tutto sarà disponibile su una app in modo che le persone possano trovare rapidamente i rifugi. A dimostrazione di quanto l’allerta sia concreto, il governo ha invitato i privati cittadini a creare rifugi protettivi nelle proprie case convertendo scantinati e garage che si sommeranno così ai quasi 600 bunker eredità della seconda Guerra mondiale e della guerra fredda.

Nel frattempo, le trattative in qualche modo proseguono con il segretario della Nato Rutte che, dopo Trump, ha incontrato il presidente turco Erdogan mentre sul campo il conflitto non si ferma. La situazione nel Donetsk si fa sempre più difficile per l’Ucraina, con l’esercito russo che spinge e conquista posizioni. Come nel Kursk, dove le forze di Kiev continuano a faticare per difendere le posizioni.

Di contro, continuano i blitz oltreconfine: ieri notte un attacco di droni ucraini ha colpito un industria militare e un deposito di petrolio nella regione russa di Kaluga. Una guerra che non si ferma e che, anzi, ogni giorno che passa fa sempre più paura anche a chi pensava di esserne lontano.

Di Matteo Basile. (Il Giornale)

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