(Roma, 20 novembre 2024). Gli Stati Uniti hanno avvertito Baghdad: « Abbiamo esaurito tutti gli strumenti di pressione su Israele ». Raid aerei imminenti sull’Iraq se non verranno impedite le azioni di gruppi filo-iraniani contro lo Stato ebraico.
Israele è pronta a colpire obiettivi in Iraq. Gli Stati Uniti hanno informato Baghdad riguardo una serie di attacchi « imminenti » da parte della Forza di Difesa israeliana che intenderebbe colpire l’Iraq se il governo non « riuscirà a porre fine agli attacchi lanciati da gruppi filo iraniani », nemici dello Stato Ebraico che sono stati evidentemente individuati e selezionati dall’intelligence di Tel Aviv.
A rendere nota l’intenzione di Israele e l’allarme lanciato dagli americani è una una fonte citata dal sito saudita, al-Hadath. Gli americani avrebbero « esaurito tutti gli strumenti di pressione su Israele » riporta la fonte, e per tale ragione avrebbero chiesto al governo di Baghdad di « agire velocemente » per prevenire attacchi da parte di Israele, che oggi ha già colpito obiettivi in Siria. Nella giornata di lunedì, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar ha richiesto di fronte al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Uniti di « esercitare pressioni » su Baghdad affinché ponga fine agli attacchi dei gruppi dell’Asse di resistenza filo-iraniano che continuano a pianificare e sferrare attacchi contro il territorio israeliano.
Raid in Siria per colpire i filo-iraniani
Nel pomeriggio di oggi un attacco aereo lanciato da Israele ha preso di mira diversi edifici nei pressi di Palmira, nella Siria centrale. Secondo il ministero siriano, che cita fonti militari, l’attacco israeliano avrebbe causato la morte di almeno 36 persone. I feriti sarebbero almeno 50.
Secondo altre fonti il bilancio dell’attacco, che sarebbe stato portato a termine in tre raid distinti, sarebbe di 11 morti. I cacciabombardieri israeliani avrebbero preso di mira postazioni e depositi di armi di forze « afghane e irachene filo-iraniane » riportate come presenti da anni nella zona di Palmira. In passato roccaforte dell’Isis.
Gli undici combattenti filo-iraniani rimasti uccisi negli attacchi attribuiti alle Forze aeree israeliane – « quattro combattenti non siriani appartenenti a gruppi filo-iraniani e 7 siriani » – sono stati confermati dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, una ong con sede a Londra, che in un precedente bilancio parlava di 4 morti.
Il raid avrebbe comunque provocato il ferimento di decine di persone, tra cui civili. La notizia, sebbene con un bilancio ben diverso, è stata diffusa da diverse testate, compresa l’agenzia stampa ufficiale siriana, Sana.
Di Davide Bartoccini. (Il Giornale)