La maggioranza degli ucraini rimane contraria a fare concessioni territoriali alla Russia per ottenere la pace, nonostante i progressi russi, le perdite umane e la stanchezza, secondo i risultati di un sondaggio pubblicato martedì da un istituto specializzato di Kiev.
L’Istituto internazionale di sociologia di Kiev (KIIS) ha condotto un’indagine telefonica su 2.004 persone residenti nel territorio controllato da Kiev tra il 20 settembre e il 3 ottobre, ossia prima della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, che ha riaperto il dibattito sui possibili colloqui di pace con Mosca.
Secondo i risultati, “all’inizio di ottobre 2024, nonostante le difficili circostanze, la maggioranza degli ucraini (il 58%) si oppone a qualsiasi concessione territoriale”.
Questo dato è superiore di tre punti percentuali rispetto a maggio, quando è stato condotto il sondaggio precedente, ma è significativamente inferiore rispetto all’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022 (82% di contrari nel maggio 2022).
Gli autori del sondaggio hanno aggiunto che “tra maggio e l’inizio di ottobre 2024, la situazione non è cambiata: attualmente, il 32% degli intervistati è disposto”, invece, a fare concessioni territoriali per “preservare l’indipendenza” dell’Ucraina. Sebbene questo dato sia triplicato rispetto al maggio 2022 (quando era il 10%), secondo il sondaggio è ancora minoritario in termini di opinione pubblica.