(Roma, 24 ottobre 2024). Dal punto di vista politico, le tensioni tra Francia e Israele riguardo al Libano riflettono un crescente disaccordo strategico e diplomatico. La Francia, storicamente influente in Libano, cerca di mediare un cessate il fuoco, preoccupata sia per la stabilità della regione sia per il potenziale impatto di Hezbollah, un gruppo legato all’Iran. Israele, d’altro canto, è più incline a perseguire obiettivi militari contro Hezbollah e limitare l’influenza iraniana, considerandolo una minaccia diretta alla sua sicurezza. La mancata partecipazione di Israele e Iran alla conferenza internazionale organizzata da Macron evidenzia questa divergenza. Israele teme che la Francia, mobilitando risorse internazionali per il Libano e cercando un consenso internazionale per porre fine alla guerra, possa promuovere soluzioni diplomatiche che vadano contro i suoi interessi strategici.
La Francia ha un lungo legame storico con il Libano, che risale al mandato francese dopo la Prima Guerra Mondiale. Ha mantenuto relazioni strette con i Governi libanesi e ha un ruolo diplomatico significativo nella regione, specialmente per la sua capacità di dialogare con una vasta gamma di attori, inclusi gruppi come Hezbollah, con cui mantiene canali di comunicazione diretti. I servizi di sicurezza francesi hanno giocato e continuano a giocare un ruolo significativo in Libano, riflettendo l’influenza storica e politica che la Francia ha mantenuto nel paese dal mandato francese dopo la Prima Guerra Mondiale.
Durante il mandato francese (1920-1943), la Francia ha gettato le basi delle strutture statali libanesi, inclusi i servizi di sicurezza e le forze armate. Parigi ha continuato a mantenere una forte influenza sulle élite politiche libanesi anche dopo l’indipendenza, specialmente tra le comunità cristiane maronite. Durante la guerra civile libanese (1975-1990), i servizi di sicurezza francesi, in cooperazione con altri attori occidentali, svolsero operazioni di intelligence per proteggere i loro interessi e i cittadini francesi, oltre a monitorare la situazione politica e militare. Parigi ha anche fornito supporto al contingente francese della Forza Multinazionale di Pace, incaricata di stabilizzare Beirut dopo l’invasione israeliana del 1982. Attualmente, i servizi di sicurezza francesi continuano a operare in Libano, anche se in modi più discreti e orientati alla cooperazione diplomatica e al controterrorismo.
Dato il ruolo preminente di Hezbollah in Libano e la sua stretta connessione con l’Iran, i servizi francesi cercano di raccogliere informazioni sulle sue attività politiche e militari, specialmente nelle aree del sud del Libano. La Francia, essendo stata vittima di attacchi terroristici legati a gruppi jihadisti, ha un forte interesse nel monitorare le reti estremiste in Libano, inclusi i gruppi legati a Al-Qaeda e all’ISIS, che possono sfruttare l’instabilità libanese per espandere le loro operazioni.
La Francia è uno dei principali fornitori di aiuti militari al Libano, e i suoi servizi di intelligence collaborano strettamente con l’esercito libanese per rafforzare le capacità di sicurezza interna e per monitorare le attività terroristiche o destabilizzanti, specialmente lungo il confine con la Siria. Oltre al lavoro sul campo, i servizi francesi mantengono canali di comunicazione con vari attori politici libanesi, compresi quelli legati a Hezbollah, utilizzando il Libano come terreno di mediazione sia per questioni locali che regionali. La Francia ha spesso cercato di svolgere un ruolo di mediatore tra le fazioni libanesi, cercando di mantenere la stabilità del paese e preservare i propri interessi nella regione.
In sintesi, il ruolo dei servizi di sicurezza francesi in Libano è caratterizzato da un equilibrio tra il monitoraggio delle minacce alla sicurezza e l’influenza diplomatica, con una forte attenzione alla prevenzione del terrorismo e alla gestione delle tensioni regionali, specialmente con l’Iran e Israele.
Di Giuseppe Gagliano. (Inside Over)