Protagonista di una delle immagini più cruente della storia, che lo ritrae mentre mostra alla folla le mani insanguinate dopo l’uccisione dei due riservisti dell’esercito israeliano nel 2000, Salha era stato condannato all’ergastolo e, nel 2011, scarcerato a seguito dell’accordo tra Hamas e il governo israeliano, che prevedeva la liberazione anche del soldato prigioniero Gilad Shalit.