L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

Sudan : l’esercito riprende il controllo del centro di Khartum

(Roma, 26 settembre 2024). Secondo l’emittente « Al Arabiya », le forze dell’esercito sudanese hanno attaccato dalla città gemella di Omdurman, ingaggiando con le milizie rivali una delle battaglie terrestri più cruente dall’inizio del conflitto civile

Fonti citate dal quotidiano “Sudan Tribune” hanno riferito inoltre che le Saf hanno lanciato un attacco via terra su Singa, la capitale dello Stato di Sennar, controllato dalle Rsf, e hanno condotto attacchi aerei su Al Damazin, la capitale dello Stato del Darfur orientale, considerato una roccaforte delle milizie del generale Mohamed Hamdan Dagalo. Il generale Yasir Al Atta, comandante in capo aggiunto dell’esercito sudanese, aveva precedentemente parlato di un imminente attacco su vasta scala su tutti i teatri delle operazioni, via aria e via terra, per distruggere le Rsf e le forze alleate. Il consigliere del comandante Rsf, Elbasha Tbaeq, ha dichiarato su X che le loro forze hanno respinto i tentativi dell’esercito sudanese di attraversare il ponte Halfaya verso Bahri e i ponti Iron e Fatih verso Khartum e ha menzionato lo spostamento delle loro forze dal Corpo corazzato nell’area di Al Shajara, a sud di Khartum. Tbaeq ha quindi ricordato che le Rsf possono contare su forze mobili nel deserto a nord di El Fasher, capitale del Darfur settentrionale, affiliate ai movimenti Minni Minawi e Gibril Ibrahim.

Durante un incontro tra il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e il comandante dell’esercito sudanese Abdel Fattah al Burhan, avvenuto la scorsa notte a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, Guterres ha denunciato le devastanti ripercussioni del conflitto sui civili sudanesi e i pericoli di una sua espansione a livello regionale, secondo quanto dichiarato in un comunicato dal portavoce del segretario generale. Le due parti hanno anche discusso della necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente e di consentire che gli aiuti umanitari raggiungano i civili “senza ostacoli”.

A sua volta, ieri l’Alto commissario per i rifugiati, Filippo Grandi, ha avvertito che le condizioni dei civili in Sudan sono diventate “orribili”. Nel corso di una conferenza stampa, le agenzie delle Nazioni Unite e gli Stati membri hanno anche chiesto che siano adottate misure concrete, soprattutto per proteggere i civili e aumentare gli aiuti umanitari, che sono del tutto insufficienti a soddisfare i bisogni della popolazione. Secondo le stime dell’Onu, dallo scoppio del conflitto, il 15 aprile 2023, sono morte circa 20 mila persone in tutto il Paese e più di tre quarti delle strutture sanitarie sono state fuori servizio, mentre più di 10 milioni di persone sono state sfollate all’interno del Sudan o si sono rifugiate nei Paesi vicini.

(Nova News)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème