Francia : il presidente Emmanuel Macron nomina Michel Barnier primo ministro

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(Roma, 05 settembre 2024). «Il Governo ha le condizioni per essere il più stabile possibile», dichiara l’Eliseo

Il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato primo ministro Michel Barnier. Il 73enne, ex commissario europeo, succede al 35enne Gabriel Attal. « Il presidente della Repubblica ha nominato primo ministro Michel Barnier, incaricandolo di instaurare un Governo di unificazione al servizio del Paese e dei francesi », ha annunciato l’Eliseo in un comunicato stampa. « Questa nomina arriva dopo un ciclo di consultazioni senza precedenti durante il quale, in conformità con il suo dovere costituzionale, il Presidente ha assicurato che il Primo ministro e il futuro Governo riunissero le condizioni per essere i più stabili possibili », aggiunge il comunicato stampa.

Chi è  Michel Barnier

Uomo di grande esperienza sia sulla scena francese sia su quella europea, Michel Barnier è ex ministro, ex commissario Ue, ed ex caponegoziatore europeo nelle complesse trattative per la Brexit.

Michel Barnier è stato scelto da Macron, come nuovo inquilino di Matignon, dopo oltre 50 giorni di impasse politica senza un Governo alla guida della République.  Esponente della destra neogollista, appassionato di montagna (è nato a La Tronche, nelle Alpi francesi, vicino Grenoble, non lontano dall’Italia), Barnier si è sempre definito come « patriota ed europeo ».

A 73 anni, diventa il più anziano primo ministro nella storia della Quinta Repubblica francese e va a prendere il posto del premier più giovane: Gabriel Attal.

Barnier è stato per la prima volta ministro nel 1993, poi tre volte durante le presidenze di Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy. E’ stato due volte commissario europeo a Bruxelles, poi, tra il2016 e il 2021, ha guidato le trattative per l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, suscitando fiducia e apprezzamento tra molti Stati membri.

Critiche dalla sinistra

Alla nomina di Michel Barnier a Matignon sono arrivate critiche delle forze politiche di sinistra, riunite nel Nuovo Fronte Popolare (Nfp): il segretario del partito socialista Olivier Faure ha detto che si sta « entrando in una crisi di regime ». Con un post su X, Faure ha dichiarato che « il negazionismo democratico ha raggiunto il suo apice: un primo ministro del partito che si classificava al quarto posto e che non ha nemmeno partecipato al fronte repubblicano. Stiamo entrando in una crisi di regime ». Per Mathilde Panot di La France Insoumise (Lfi), il presidente Emmanuel Macron non rispetta la « sovranità popolare » e la « scelta risultante dalle urne ».  « Dopo cinquantadue giorni di governo sconfitto alle urne, Macron continua a sentirsi un autocrate. Nominando Michel Barnier, il presidente rifiuta di rispettare la sovranita’ popolare e la scelta risultante dalle urne. Contro questo colpo di stato inaccettabile in una democrazia, scendete in piazza il 7 settembre e continuate a firmare la petizione per la destituzione di Macron » ha twittato Mathilde Panot, presidente del gruppo LFI-NFP all’Assemblea nazionale.

Bardella, presidente del Rassemblement National: discorso Barnier prima di decidere censura

Il partito di destra del Rassemblement National (Rn) « giudicherà il suo discorso di politica generale nel merito » prima di decidere sulla censura. E’ questa la prima reazione di Jordan Bardella alla nomina di Michel Barnier alla carica di primo ministro, da parte del presidente Emmanuel Macron.

« Chiederemo che le principali questioni urgenti che i francesi devono affrontare – potere d’acquisto, sicurezza e immigrazione – vengano finalmente affrontate e ci riserviamo tutti i mezzi di azione politica se ciò non avverrà nelle prossime settimane », ha scritto Bardella su X.

Nel suo post il leader di estrema destra ha sottolineato « l’attesa interminabile, indegna di una grande democrazia ».  Poco prima, mentre il nome dell’ex commissario europeo circolava come favorito per il posto di primo ministro, il Rn aveva fatto sapere che avrebbe atteso la dichiarazione di politica generale di Michel Barnier prima di decidere se accettare o meno l’incarico.

(Rai News)