L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

Cosa sappiamo del Palyanitsa, il nuovo missile «dronizzato» dell’Ucraina

(Roma, 02 settembre 2024). La scorsa settimana l’Ucraina ha rilasciato alcune informazioni su un nuovo sistema d’arma classificato con il nome di “Palyanitsa“, un missile-drone che, secondo quanto riportato sempre da fonti governative, è entrato in azione nei giorni scorsi, particolarmente turbolenti lungo la linea del fronte di Kursk e nei settori di profondità nel territorio ucraino minacciati dalle armi di precisione sganciate dai caccia e dai bombardieri russi.

Secondo quanto riportato direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, questo nuovi tipo di “missile drone Palyanitsa” (per alcuni Palianytsia, ndr) ha fatto il suo debutto sul campo di battaglia dopo essere stato sviluppato dall’industria degli armamenti ucraina, che doterà le forze armate di Kiev di “altre armi di questo tipo”.

“La nostra nuova arma, il missile-drone ucraino a lungo raggio Palianytsia”, spiega Zelesnky attraverso Telegram, “è stata sviluppato dalle nostre forze per distruggere il potenziale offensivo del nemico”. Il presidente ucraino, che stava contestualmente facendo i conti con la perdita del primo caccia F-16 Figthting Falcon fornito dai partner europei, ha aggiunto: “Ci saranno altri missili-droni, così come ci sono altri droni d’attacco a lungo raggio, di cui vediamo i risultati quasi ogni giorno”. Ma di che tipo di arma si tratta realmente ?

Il nuovo “missile da crociera” dell’Ucraina

L’analista HI Sutton, che si è dilettato come sempre a disegnare al computer il profilo di quest’arma ripresa in un video di propaganda, l’ha definito un missile da crociera, annotando che l’Ucraina fa confusione nella “corretta classificazione” e differenziazione “tra veicoli aerei senza equipaggio (Uav) e missili da crociera continua“. Ad ogni modo, la nuova arma strategica svelata dall’Ucraina, per Sutton andrebbe considerato più come un missile da crociera che un drone, e il suo nominativo sarebbe stato probabilmente scelto perché è “difficile da pronunciare per i madrelingua russi”. Una trovata che denota un certo sense of humor, potremmo convenire.

Questo missile da crociare si basa su un corpo cilindrico con superfici di controllo semplici e due ampie alette nella sezione anteriore, spinto da un motore a reazione che si trova “probabilmente” nella sezione posteriore. Una presa d’aria è stata individuata nella parte inferiore. Sempre secondo Sutton questo nuovo missile dovrebbe essere “più economico” di un missile anti-nave modificato Neptune, diffusamente impiegato dagli ucraini per i loro “raid” chirurgici su obiettivi strategici o di rilievo (come le navi russe alla fonda o nei porti) o in ogni caso più facile da produrre.

“In due anni e mezzo di guerra totale, la Russia ha lanciato contro l’Ucraina circa 10 mila missili di vario tipo e più di 33 mila bombe radenti. Per fermare gli attacchi alle nostre città è necessario colpire i vettori di questi armamenti, gli aerei russi che stazionano negli aeroporti militari. Ieri è stato effettuato il primo utilizzo in combattimento della nostra nuova arma, il drone ucraino a lungo raggio “Palianytsia” aveva annunciato Zelensky tra il 25 e 16 agosto. E proprio lo stesso giorno, in risposta agli attacchi russi, i primi Palyanitsa, che vuol dire essenzialmente “pagnotta”, sono decollati da piattaforme terresti in stile Wunderffen V-1 per colpire obiettivi posti a distanze rilevanti.

L’ombra della “componentistica” occidentale

Secondo quanto diffuso da portali e piattaforme attente alla diffusione di informazioni del Ministero della Difesa della Federazione Russa, i settori di Belgorod e Kursk sono ormai bersaglio preferito dei droni e delle armi a lungo raggio ucraine, insieme alla Crimea.

E asseriscono che le Forze armate ucraine starebbero “aumentando l’intensità degli attacchi di droni kamikaze in profondità nel territorio russo” dopo aver ricevuto da Washington il permesso di utilizzare armi occidentali, come le Gbu-39 sganciate dagli aerei, in attesa di ottenere l’assenso all’impiego di “armi a lungo raggio per attaccare obiettivi nella Federazione Russa.

Per ovviare a questo “gap” il complesso militare-industriale ucraino sta continuano a sviluppare i propri missili. Il Palyanitsa è stato annunciato come un “missile creato in Ucraina” ma , “considerando la rapidità con cui il complesso militare-industriale ucraino lo ha creato”, potrebbe basarsi su “progetti e componenti occidentali“. Del resto, dove si passano armi, aerei e munizioni, si posso “passare” anche chip, piani di realizzazione o tecnici in pensione. Benché non vi sia alcuna conferma o dato a riguardo.

Di Davide Bartoccini. (Inside Over)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème