(Roma, 23 agosto 2024). La base Nato di Geilenkirchen, in Germania, dove hanno sede i velivoli Awacs dell’Alleanza, ha elevato il suo stato d’allerta a « Charlie » per possibili atti di sabotaggio
La base aerea di Geilenkirchen, nella regione tedesca del Nord Reno-Westfalia al confine con l’Olanda, è la sede principale dei velivoli Awacs E-3 “Sentry” da scoperta radar e allarme precoce della Nato. Nella base dell’Alleanza Atlantica sono presenti circa 3mila tra militari e civili provenienti dai membri del Patto atlantico per operare questi vitali assetti aerei per la conduzione di operazioni militari e sorveglianza.
Nella giornata di oggi, venerdì 23 agosto, il livello di allerta della base è stato innalzato a “Charlie” a causa di informazioni di intelligence che indicano una “potenziale minaccia”, e tutto il personale non essenziale per le missioni è stato rimandato a casa a scopo precauzionale, ha affermato la Nato.
Il livello di sicurezza “Charlie” è definito secondo lo standard dell’Alleanza come “si è verificato un incidente o sono state ricevute informazioni che indicano che è altamente probabile una qualche forma di azione terroristica contro le organizzazioni o il personale della Nato”. I livelli di allerta sono cinque: in ordine crescente normale, Alfa, Bravo, Charlie, Delta. L’allerta “Bravo” è diventata prassi comune da dopo gli attentati dell’11 settembre, ma già da qualche settimana le basi statunitensi in Europa hanno innalzato ulteriormente i livelli sino a nuovo ordine: al quartier generale del comando europeo Usa a Stoccarda, la guarnigione dell’esercito ha emesso un avviso in cui il livello di minaccia è stato elevato alla condizione “Charlie” e direttive simili sono state inviate ad altre basi in Germania, tra cui la base aerea Rheinland-Pfalz e la base aerea di Ramstein, che insieme formano la più grande comunità militare statunitense all’estero.
L’allerta della guarnigione Rheinland-Pfalz include Baumholder e installazioni periferiche in Romania e Bulgaria. Anche la base aerea di Aviano in Italia ha aumentato il suo livello a “Charlie” e altre installazioni nel nostro Paese hanno introdotto misure di sicurezza rafforzate. Al personale militare Usa in Germania è stato inoltre proibito di uscire dalle installazioni militari in divisa come misura precauzionale, ma non sono stati forniti dettagli sul tipo di minaccia.
La scorsa settimana, una base aerea tedesca vicino a Colonia è stata bloccata per diverse ore nel timore che la sua riserva idrica potesse essere stata manomessa, ma la successiva indagine non ha trovato prove di sabotaggio. Ci sono state anche segnalazioni di individui sospetti visti vicino a Geilenkirchen e una persona è stata brevemente trattenuta per essere interrogata, ma non si è scoperto nulla di spiacevole. Questi incidenti giungono in un momento di nervosismo sulla possibile vulnerabilità delle infrastrutture a tentativi di sabotaggio russo.
Giovedì, i procuratori di Flensburg, nell’estremo nord della Germania, hanno dichiarato di stare indagando su sospetti di spionaggio, senza fornire spiegazioni su chi potrebbe esserci dietro. I media tedeschi hanno riferito che dei droni erano stati avvistati su uno stabilimento chimico a Brunsbuettel, sulla costa del Mare del Nord. L’ombra del sabotaggio offusca l’Europa da tempo, e il caso della fabbrica Diehl, nelle vicinanze di Berlino, sembrerebbe essere solo l’ultimo: a fine giugno un incendio ha semidistrutto lo stabilimento che sviluppa e produce sistemi d’arma sofisticati come i missili aria-aria Sidewinder, e il sistema di difesa aerea Iris-T fornito all’Ucraina. Ancora prima, e nei mesi precedenti lo scoppio del conflitto in Ucraina, un cavo di comunicazione sottomarino che collega le isole Svalbard alla Norvegia era stato misteriosamente troncato da una non meglio specificata “attività umana”.
Sempre parlando di attività clandestine la cui matrice è ascrivibile alla Russia, bisogna ricordare il tentativo di uccidere l’Ad di Rheinmetall Armin Papperger. Rheinmetall è uno dei colossi della Difesa europea che fabbrica carri armati e munizioni, e pertanto è uno dei maggiori sostenitori dello sforzo bellico ucraino: a luglio si è scoperto un complotto per uccidere Papperger sventato dall’intelligence statunitense e tedesca.
Cos’hanno in comune questi eventi oltre alla (molto) probabile matrice russa ? La tempistica.
Notiamo infatti che le attività clandestine di sabotaggio o tentato omicidio stanno avendo un picco a partire da giugno di quest’anno, a indicare una nuova e più coordinata ondata di operazioni legate all’intelligence russa secondo i dettami delle “misure attive”, ovvero di tutte quelle operazioni illegali che Mosca mette in atto sin dai tempi dell’Urss per colpire i suoi avversari sul proprio territorio e/o per minarne la coesione sociale anche attraverso la propaganda e la disinformazione.
Di Paolo Mauri. (Il Giornale)