Libia : le truppe di Haftar si muovono verso il sud-ovest del Paese

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(Roma, 10 agosto 2024). Alla guida il figlio Saddam, al centro di un caso diplomatico che coinvolge anche l’Italia

L’Organizzazione delle Nazioni Unite venerdì 9 agosto ha chiesto di « allentare l’escalation » in Libia dopo i movimenti di truppe disposti da Khalifa Haftar verso il sud-ovest del Paese, area controllata dal governo internazionalmente riconosciuto. Le forze di terra dell’est sono guidate dal figlio di Haftar, Saddam, nelle scorse ore al centro di un caso diplomatico che coinvolge anche l’Italia.

Movimento di truppe di Haftar verso il sud-ovest della Libia

Stando a quanto riportava giovedì 8 agosto l’Agence France Presse, le forze armate del governo libico riconosciuto (Gnu, Governo di unità nazionale) con sede a Tripoli sono in stato di allerta per un « possibile attacco » vicino al confine con Tunisia e Algeria da parte delle truppe di Haftar.

Mercoledì, il canale televisivo privato Libya al-Ahrar ha riferito che le forze affiliate ad Haftar si stavano « dirigendo verso la Libia sudoccidentale », in un’area controllata dalle autorità di Tripoli, senza fornire ulteriori dettagli.

Le forze guidate dal figlio più giovane del dittatore, il generale Saddam Haftar, hanno dichiarato martedì di aver schierato pattuglie « per monitorare la fascia di confine con i Paesi vicini » per rafforzare « la sicurezza nazionale e la stabilità in queste aree strategiche ».

Obiettivo aeroporto di Ghadames

Secondo media e analisti locali, l’obiettivo delle truppe filo-Haftar è catturare l’aeroporto di Ghadames, 650 km a sud-ovest della capitale, attualmente sotto il controllo delle autorità di Tripoli. L’Alto Consiglio di Stato, con sede a Tripoli e che funge da Senato, ha affermato che « segue con grande preoccupazione le mobilitazioni militari delle forze di Haftar nel sud-ovest, chiaramente volte a rafforzare la sua influenza ed estenderne il controllo » su queste « zone strategiche », al confine tra Libia, Tunisia e Algeria.

« Questi movimenti rischiano di riportarci a scontri armati e rappresentano una minaccia diretta al cessate il fuoco » del 2020, minando qualsiasi « sforzo volto a riunificare l’istituzione militare » e causando potenzialmente « il collasso del processo politico », ha indicato il Consiglio in un comunicato stampa.

L’invito della missione Onu Manul: « Evitare ulteriori tensioni »

La missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (Manul) ha chiesto di « allentare l’escalation » e di « evitare ulteriori tensioni », dopo i movimenti di truppe dal campo di Haftar verso un’area del sud-ovest del paese, controllata da il governo rivale con sede a Tripoli.

Manul ha invitato in una dichiarazione « tutte le parti presenti a esercitare la massima moderazione e ad evitare qualsiasi azione militare provocatoria che potrebbe mettere in pericolo la fragile stabilità della Libia e la sicurezza della sua popolazione ».

Il caso diplomatico su Saddam Haftar che coinvolge anche l’Italia

Secondo quanto riportano i media libici, il secondogenito di Haftar, Saddam, 33 anni, avrebbe ordinato la chiusura del giacimento petrolifero più grande della Libia, quello di Sharara (gestito dalla società spagnola Repsol), membro dell’Opec da circa 270 mila barili di greggio al giorno.

Questo ordine sarebbe una rappresaglia contro la Spagna per via di un « un ordine d’arresto » emesso da Madrid a carico di Saddam, di cui lui sarebbe venuto a conoscenza mentre, dall’Italia, si accingeva a far ritorno in Libia.

La visita in Italia di Saddam

Saddam Haftar, già alla guida della brigata Tariq Ben Ziyad, stando a quanto ha rivelato La Repubblica è stato fermato due volte dalla polizia italiana durante un viaggio nel nostro Paese. L’ordine emesso dalla Spagna impone un controllo dettagliato dei documenti e la segnalazione degli spostamenti, ma queste verifiche, secondo Repubblica, in Italia non sarebbero state effettuate.

« Da tempo », scrive il quotidiano, « girano voci di un trattamento di favore degli Haftar da parte di Roma, dopo che il flusso di migranti dalla Cirenaica verso l’Italia, in forte aumento, si è interrotto, probabilmente grazie all’azione del clan ».

Di Alessandro Balbo. (TG LA7)