(Roma, 07 agosto 2024). Nato nel 1962 a Khan Yunis, una delle zone più disastrate della Striscia, è stato per 22 anni nelle carceri israeliane. Fu rilasciato nel 2011, in uno scambio tra detenuti palestinesi e il soldato Gilad Shalit. Dal 2017 era già leader del movimento a Gaza. Lo Stato ebraico gli dà la caccia: è una delle menti dell’attacco del 7 ottobre 2023. C’è chi lo ha definito « un astuto psicopatico » e chi lo ha soprannominato il « macellaio di Khan Yunis »
HAMAS, YAHYA SINWAR È IL NUOVO CAPO DELL’UFFICIO POLITICO
A una settimana di distanza dall’assassinio di Ismail Haniyeh, Hamas ha scelto il nuovo capo del suo ufficio politico: è Yahya Sinwar, che finora è stato il capo del movimento a Gaza, operando all’interno della Striscia. Considerato la mente dietro l’attacco del 7 ottobre 2023, quello che ha dato il via alla guerra in Medioriente, è anche il ricercato numero uno da Israele. Per questo da mesi non si fa vedere in pubblico. Lo Stato ebraico pensa che si nasconda nella rete di tunnel sotterranei a Gaza.
HAMAS : « SCELTA DI SINWAR MESSAGGIO FORTE A ISRAELE »
Soprannominato Abu Ibrahim, in passato ha detto che Hamas abbatterà « il confine con Israele e strapperemo il cuore dai loro corpi ». La fazione palestinese ha dichiarato che la scelta di farlo diventare capo politico è « un messaggio forte all’occupante che Hamas sta continuando sulla via della resistenza ».
NASCOSTO NEI TUNNEL DI GAZA ?
Lo scorso luglio, da alcuni funzionari dell’intelligence Usa che Sinwar era trapelato come Sinwar potesse essere nascosto nel dedalo di tunnel che corrono sotto la Striscia, nella zona di Khan Younis. Da mesi si rincorrono le stesse voci. A novembre 2023, in un video pubblicato sul profilo X dell’Idf, due presunti membri di Hamas durante un interrogatorio dicevano che Sinwar si trovava nei tunnel sotto l’ospedale al-Shifa, bersaglio di molti bombardamenti israeliani.
22 ANNI NELLE CARCERI ISRAELIANE
Nato il 29 ottobre 1962 a Khan Yunis, da sempre una delle zone più derelitte di Gaza, Sinwar non è estraneo alle carceri israeliane. Ci è rimasto per un totale di 22 anni, scontando diversi ergastoli per l’omicidio di tre soldati dell’Idf e 12 palestinesi sospettati di collaborare con lo Stato ebraico.
« CRUDELE E CARISMATICO »
Sinwar viene descritto come una personalità tanto crudele quanto carismatica. Così lo ricordano gli agenti dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano, che lo hanno interrogato negli anni ’80: « Con spavalderia si è preso la responsabilità della punizione inflitta a un sospetto informatore. Ha convocato il fratello dell’uomo, un membro di Hamas, e lo ha costretto a seppellirlo vivo buttandogli addosso terra e terra fino a che non è soffocato. Questo è Yahya Sinwar ».
L’ARRESTO E IL RILASCIO PER LO SCAMBIO CON GILAD SHALIT
Sinwar fu arrestato da Israele nel 1988. Uscì di prigione nel 2011: il suo rilascio avvenne in cambio di quello di Gilad Shalit, soldato israeliano rapito da Hamas nel 2006. L’analista israeliano Ehud Yaari, che lo intervistò durante la prigionia, lo definisce « uno psicopatico astuto e sofisticato ».
CAPO DI HAMAS A GAZA
Dopo anni passati a consigliare il fondatore di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin, Sinwar è stato eletto leader del gruppo a Gaza nel 2017 e poi è stato confermato nel 2021. Si parla di lui come di un capo intransigente, violento contro oppositori e spie palestinesi. L’intelligence israeliana ricorda che a Gaza c’è chi lo chiama “il macellaio di Khan Yunis”.
LA PASSEGGIATA A GAZA
Nel maggio 2021, durante un attacco a Khan Yunis, si era diffusa la notizia che fosse stata colpita proprio la casa di Sinwar. In tono provocatorio, qualche giorno dopo, il leader di Hamas durante una conferenza stampa aveva annunciato che sarebbe andato a casa a piedi e aveva sfidato Israele a ucciderlo. Poi si era fatto vedere camminare per le strade di Gaza, circondato dalla folla.
L’ATTACCO DEL 7 OTTOBRE 2023
Subito dopo il 7 ottobre 2023, il nome di Sinwar è rimbalzato come uno dei principali dietro l’attacco. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu lo aveva paragonato a « un piccolo Hitler » e lo aveva definito « un morto che cammina ».
SINWAR DA SOLO AL COMANDO/1
Dopo la morte di Hanyeh, secondo gli analisti, Sinwar ha « le mani libere » per decidere da solo come continuare a combattere contro Israele. E ha dimostrato tutto il suo potere, spazzando via dalla corsa per la leadership Muhammad Ismail Darwish, capo del Consiglio della Shura e vero « boss dell’impero economico e finanziario di Hamas ».
SINWAR DA SOLO AL COMANDO/2
La previsione era arrivata pochi giorni fa dall’esperto di Medio Oriente Michael Milshtein: « Con la morte di Haniyeh, Sinwar è l’uomo che veramente comanda nella Striscia. Lui disprezzava Haniyeh perché era tra quelli in giacca e cravatta, senza esperienza militare, che non hanno sofferto in prigione come lui e non capiscono che la visione è la jihad, non i progetti politici ».
LA POSIZIONE DI SINWAR NEL CONFLITTO
Lo scorso giugno, The Wall Street Journal scriveva di come Sinwar stia resistendo da mesi alla pressione per un cessate il fuoco, nella convinzione che più combattimenti e più vittime civili vanno a vantaggio di Hamas. In alcuni messaggi visionati dal quotidiano, avrebbe scritto ai suoi interlocutori che « Israele ha più da perdere di Hamas nella guerra ». Non solo: starebbe sperando che scoppi una vera e propria guerra sul fronte libanese.