(Roma, 29 luglio 2024). È quanto mostra una foto pubblicata dal quotidiano ucraino « Kyiv Post »
I ribelli tuareg hanno esposto una bandiera ucraina dopo aver inflitto una pesante sconfitta alle Forze armate maliane (Fama) e ai mercenari russi degli Africa Corps (ex Wagner) nel villaggio di Tinzaouatene, nella regione di Kidal. È quanto mostra una foto pubblicata dal quotidiano ucraino “Kyiv Post”, che sembra indicare il sostegno dei tuareg all’Ucraina contro la giunta militare filo-russa al potere a Bamako. Andrij Yusov, rappresentante della Direzione principale dell’intelligence (Hur), ha inoltre ammesso, durante un evento di raccolta fondi televisivo, che “i ribelli hanno ricevuto le informazioni necessarie che hanno consentito un’operazione militare di successo contro i criminali di guerra russi. Non discuteremo i dettagli al momento, ma ne arriveranno altri”, ha aggiunto. La notizia fa il paio con quella diffusa in precedenza dall’agenzia di stampa statale russa “Russia Today”, citando il canale Telegram “Grey Zone” (affiliato a Wagner), secondo cui l’intelligence di difesa ucraina avrebbe “addestrato militanti separatisti tuareg locali e ne avrebbe portati segretamente almeno due gruppi in Ucraina per insegnare loro a usare droni Fpv”. Secondo le stesse fonti, la coalizione di separatisti tuareg riuniti nel Quadro strategico per la difesa del popolo dell’Azawad (Csp-Dpa) avrebbe beneficiato del sostegno militare ucraino, soprattutto in termini d’intelligence, e utilizzato droni Fpv e quadricotteri forniti da Kiev per supportare le loro operazioni contro l’esercito maliano e gli Africa Corps a Tinzaouatene.
Nei giorni scorsi un convoglio di militari del governo del Mali e di mercenari russi dell’Africa Corps – che ora fanno diretto riferimento al Cremlino – è stato attaccato al confine con l’Algeria da ribelli tuareg e islamisti affiliati ad al Qaeda, che sarebbero riusciti a infliggere pesanti perdite al nemico. A rivelarlo è stato inizialmente in un comunicato il portavoce della coalizione Csp-Dpa, Mohamed Elmaouloud Ramadane, che ha parlato di “due giorni di battaglia” nei pressi del villaggio di Tinzawaten, nella regione di Kidal, conclusi con la fuga di un’intera colonna di militari dell’esercito maliano e di mercenari russi. Nei combattimenti i ribelli tuareg avrebbero anche abbattuto un elicottero in uso ai combattenti russi. Una vera e propria disfatta che è stata confermata questa mattina dallo stesso gruppo Wagner, che in una rara dichiarazione ha ammesso che i suoi combattenti, guidati dal comandante Sergei Shevchenko (soprannominato “Pond”), hanno subito perdite rilevanti, tra cui l’uccisione dello stesso “Pond”. I numeri della disfatta non sono stati resi noti da parte maliana, tuttavia nelle scorse ore un anonimo ex comandante del 13mo Gruppo d’assalto che scrive con il soprannome “Rusich” aveva rivelato su Telegram che sarebbero “più di 80” i mercenari russi del gruppo Wagner che sono rimasti uccisi nei giorni scorsi in Mali nella battaglia di Tinzawatin. Proprio il 13mo Gruppo d’assalto del gruppo Wagner, il cui comando “Rusich” afferma di aver dovuto lasciare a causa di non meglio precisate “circostanze”, sarebbe stato protagonista della disfatta.
Il presunto impiego di mezzi e uomini ucraini in Africa non sarebbe una novità. A gennaio il “Kyiv Post” aveva già pubblicato un video esclusivo che mostrava droni ucraini distruggere “mercenari russi” e i loro “partner terroristici locali” in Sudan, mentre il mese seguente aveva pubblicato un altro video che mostrava le forze speciali ucraine interrogare i mercenari Wagner catturati sempre in Sudan. Nel settembre scorso, inoltre, la “Cnn” aveva riferito che i servizi speciali dell’Ucraina sarebbero responsabili di una serie di attacchi e sabotaggi recentemente sferrati nell’area di Khartum contro le Forze di supporto rapido (Rsf), fazione del conflitto civile in Sudan ritenuta vicina al gruppo paramilitare russo Wagner. Dall’inchiesta era emerso che almeno otto degli attacchi analizzati dall’emittente televisiva sono stati sferrati con l’impiego di modelli di droni commerciali diffusamente utilizzati dalle forze armate di Kiev. Le modalità e le tattiche di utilizzo dei droni sarebbero a loro volta analoghe a quelle utilizzate dall’Ucraina contro le forze russe, e del tutto inusuali nel contesto dei conflitti armati in atto nel Continente africano.