Shahed, il drone iraniano che i russi hanno potenziato per colpire in Ucraina

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(Roma, 19 luglio 2024). L’evoluzione del drone Shahed 136, progettato in Iran e successivamente sviluppato in Russia come Geran-2, rappresenta un caso di studio significativo nell’ambito della guerra moderna e delle dinamiche geopolitiche. Nato come un semplice missile da crociera economico, il Geran-2 ha subito trasformazioni sostanziali, riflettendo le necessità strategiche e le capacità industriali della Russia nel contesto del conflitto in Ucraina.

Origini e caratteristiche dello Shahed/Geran

Il Shahed 136, introdotto nel 2020, è un drone di 3,5 metri di lunghezza e 2,5 metri di larghezza, con un peso massimo di 240 kg e un carico militare di 50 kg. La sua struttura iniziale, costituita da un’architettura a nido d’ape, e il motore a pistoni MD550 da 50 CV gli conferivano un’autonomia di 2500 km. Tuttavia, le operazioni in Ucraina hanno mostrato un raggio operativo di circa 1700 km.

Da settembre 2022, la Russia ha iniziato a utilizzare massicciamente il Shahed 136, ribattezzandolo Geran-2 e apportando modifiche significative. La struttura è stata semplificata, passando alla fibra di vetro rinforzata con fibra di carbonio, facilitando la produzione su larga scala. Inoltre, l’elettronica è stata aggiornata con componenti russi come l’unità di navigazione satellitare “Kometa-M” e il controllore di volo B-101, migliorando la resistenza alle interferenze e la stabilità di volo.

Nel 2024, sono state rilevate ulteriori modifiche al Geran-2 in Ucraina. Il carico militare è stato aumentato a 90 kg, a scapito della portata che rimane comunque superiore ai 1.000 km. L’introduzione di tracciatori di segnale GSM e moduli di comunicazione avanzati ha permesso una maggiore precisione nella navigazione e la capacità di inviare informazioni in tempo reale via rete 4G. Alcuni droni sono stati equipaggiati con telecamere PTZ per missioni di ricognizione specifiche.

Implicazioni geopolitiche

L’evoluzione del Geran-2 da semplice missile a piattaforma multifunzione riflette una strategia russa volta a sfruttare la produzione di massa e la versatilità tecnologica per ottenere un vantaggio tattico. Questo drone è utilizzato non solo per colpire bersagli fissi ma anche per mappare le zone di disturbo GNSS e fornire informazioni preziose sulle difese nemiche. La capacità di operare come munizione da disturbo (prowler munition) consente alla Russia di esaurire le difese aeree ucraine, costringendole a usare missili più costosi contro obiettivi relativamente economici.

Prospettive future

La possibilità di equipaggiare il Geran-2 con esche radar per aumentare la sua firma e attrarre missili nemici rappresenta un ulteriore passo verso l’erosione delle difese ucraine. La strategia emergente di “Air Defense Depletion” (ADD) potrebbe rivoluzionare le tattiche di guerra aerea, privilegiando l’esaurimento delle risorse difensive avversarie piuttosto che la loro distruzione diretta.

In conclusione, il Geran-2 incarna l’adattabilità della tecnologia militare alle esigenze strategiche, evidenziando come la Russia stia sfruttando la produzione industriale e l’innovazione tecnologica per mantenere la pressione sull’Ucraina e sugli alleati occidentali. Questo drone rappresenta non solo un’evoluzione tecnica ma anche un cambio di paradigma nella guerra moderna, enfatizzando l’importanza della versatilità e della saturazione dei sistemi di difesa nemici.

Di Giuseppe Gagliano. (Inside Over)